§ 115] MINISTRI E MINISTERI 667 ai di nostri si conserva la carica del cardinale segretario di Stato. Invece, allorché in Francia, ai tempi di Luigi XIV, il segretario di Stato o cancelliere ebbe fine, fu soppresso anche dalle corti d'Italia, e perciò, scomparso l’intermediario, i singoli capi degli uffici amministrativi centrali, detti anche prima ministri, si trovarono ad assumere, a fianco del principe, la direzione del governo, e aggiunsero il titolo, ancora oggi conservato, di segretari di Stato. È degno di nota però che a Milano, già sotto Lodovico il Moro, si trovano quattro segretari di Stato (politica estera, affari ecclesiastici, finanze, milizia), e che qualche cosa di simile si ebbe poi in Piemonte, sotto Emanuele Filiberto. Questo ordinamento si rese poi normale, almeno nei grandi Stati del sec. XVIII, con una separazione delle varie attribuzioni amministrative, presso gli uffici centrali dello Stato, quale si era già avuta nell’ amministrazione del Comune del medio evo (§ 94); onde si ebbe in Piemonte da Vittorio Amedeo II l’istituzione dei ministeri degli affari esteri e degli interni, accanto a quello, già esistente, della guerra. Così a Napoli, allorché conseguì coi Borboni un sovrano proprio, fu creata da Carlo III (1737) la serie dei quattro ministeri di guerra e marina, casa reale ed affari esteri, di grazia e giustizia, di reale azienda (finanze e commercio), di affari ecclesiastici. E così, più tardi, negli altri Stati; mentre, per ogni ramo d’amministrazione, si formavano uffici speciali, sia allargando le attribuzioni degli antichi uffici, già noti al Comune italiano, sia creandone di nuovi. Alle corporazioni mercantili, assoggettate più direttamente allo Stàto, si affidarono le cure generali del traffico, oltreché la giurisdizione del commercio, e si ebbero i consolati del commercio, a Nizza e in Piemonte; i cinque savi alla mercanzia, a Venezia; il supremo magistrato di commercio, a Napoli e a Palermo (1739). Non altrimenti per la pubblica igiene giovarono le antiche magistrature straordinarie