VI CAVALCATA SULLE DUNE C1|£iiua e poesia tubilo intesa dagli animi più gcnmd, J corac quello di Francesco Crispi il quale sostenne la oecmiti di preparare la rivincita t di riportare la nastra occupazione sui luoghi da dove le truppe si erano riti* rate dopo Dogali. Per questo motivo nell'autunno dello stcsau '87 fu mandalo in Eritrea un corpo di ventimila uomini al comando del tenente generale Alessandro Asi-nari di San Mariano. Si rinnovi» l'entusiasmo popolare che aveva accompagnato la partenza della spedizione Sa* letta, e l'afltucnza di volontari, compresi alcuni giovani di antica nobiltà: un Marcello, un Drago, un Ercnlani, un Cotenna di Stigliano. E siccome c'era odor di polvere e ptoliahilità di tarsi onore in battaglia, anche tutti i maschi deila famiglia Cagni in età di combattere furono in linea: dal generale Manfredo che comandò ima brigata, al suo primogenito Cesare tenente d'artiglieria, al secondogenito Umberto che come ufficiale di ratta del "Conte di Cavour" aveva preceduto in mar Rosso i parenti fin dall'agosto. Umberto sperava di poter dogare la sua smania d'azione e per non perdere ¡ eventualità di una battaglia si era fallo incaricare del collegamento fra esercito e marina e aggregare allo Stato Maggiore della brigala di tuo padre Ma l'r*ped*ente non gb iste perche l'avanzata verso l'interno avvenne tesua «contri causa la ritirala del negus (ii» vanni Appena ristabilita la ùtuariosse il Corpo di San Marcano fu ricondotto in Italia. Cagni non potè distinguersi altrimenti che nella rischio*« minzione di un ItiCflfr* dio scoppiato a Massaua d 4 giugno dell' '87. Per il corag-gso dimostrato in quella circostanza gb fu conferita una medaglia di bronzo al valor civile Tuttavia rimase carsi-termi*» l'intervento di 1« membri della stessa faimgha tu quella spedinone africana, mentre in Italia un altro fcgbo