SVILUPPO DEI 'fRÀFFICI 429 garantisce nei commerci la bontà dei prodotti, frenando • >n l’esclusivismo le energie delle classi contrastanti e 'ielle città straniere; ma prepara la rovina delle industrie italiane nel nuovo regime di concorrenza. A.nche i prodotti agricoli sono in aumento. La proprietà terriera, che aveva tenuto il predominio nell’età precedente, fatta ora tributaria delle ricchezze mobiliari delle città, incomincia a sciogliersi dai’ vincoli feudali. L’aumento della popolazione e il conseguente ?crescimento dei prezzi dei prodotti agricoli allargano 1 diffondono la coltura intensiva dei campi, inducono a ettere a profitto le terre aperte e incolte, crescono i: pregio delle braccia lavoratrici. Tutta la proprietà ¡^mobiliare, specialmente nelle città e nelle adiacenze urbane, aumenta rapidamente di valore, e cerca nelle nuove regole del diritto una più libera commerciabilità; r,ia poi l'aumentata offerta dei prodotti e la forte con- 1 orrenza, non accompagnate da una crescente espansione economica, determinano la decadenza (1) Ma soprattutto il traffico raggiunge grande slancio. Già nel periodo feudale, le città marittime, sciolte quasi pienamente dal feudo, avevano avviato, piene d’ ardimento, il commercio con 1’ Oriente e con gli scali del Mediterraneo. Ora questo commercio si fa anche più intenso e fecondo. Venezia e Amalfi, verso le regioni orientali; Pisa e Genova, verso i porti occidentali e africani ed anche verso 1’ Oriente, tengono il primato, finché, eliminata ben presto Amalfi, decaduta, alla fine del sec. XIII, la potenza di Pisa, Venezia e Genova dominano il commercio dei due mari. Mentre Venezia, dominando i porti dalmati, albanesi ed epiroti, tiene il primato negli scali del Levante, Genova, che domina la Corsica ed ha importanti scali nel Mediterraneo orientale, occupa e dirige il commercio del Mar Nero, dove possiede importanti colonie, ricavandovi richezze prodigiose. U) Cfr. Arias, Costituì, econ. a soc., pag. 193 e seg.