[§ 6] I POPOLI GERMANICI 33 Quella grande massa di popolo ebbe dapprima le sue sedi storiche oltre il Danubio e tra 1’ Elba e 1’ Oder. Ivi si determina, in tempi preistorici, una prima separazione fra le genti germaniche ; separazione che, per diversità di lingua, di religione, di leggende, di indole, distingue i Germani orientali dai Germani occidentali. A quelli appartengono il gruppo nordico, che, migrando verso il settentrione, occupò le terre scandinave, Norvegia, Svezia e Danimarca, e il gruppo vandalo-gotico, che invece si tenne più prossimo alle sedi romane ; i Germani occidentali formeranno, con la numerosa varietà dei loro gruppi etnici, la schiatta propriamente tedesca. La prima corrente delle invasioni, dopo la violenta incursione dei Cimbri e dei Teutoni, prorómpe da quei popoli orientali, che si erano più rapidamente collocati ai confini dell’ Impero e al contatto della civiltà romana. Al tempo delle migrazioni, i gruppi vandalo-gotici fissati sui confini del Danubio, si dimostrano in diretti rapporti con Roma, che ne modifica sensibilmente l’indole originaria e il costume. Alcuni di essi vennero come federati su sedi romane, altri si fecero invasori per desiderio di bottino e di conquista; tutti ebbero per precipuo carattere una aperta tendenza a raccostarsi alle forme della civiltà e del diritto romano; e perciò non intesero a distruggere le istituzioni antiche, cui si sfor: zavano generalmente di adattarsi, anzi rappresentano quasi ovunque una continuazione pura e semplice della decadenza romana. E ciò sia detto dei Vandali, che .fondano nella Spagna e nell’ Africa un regno, cui aggregarono la Sardegna (455-534) ; oltreché dei Visigoti, che si fissano nella Francia meridionale e nella Spagna; dei Burgundi, che dal Rodano e dalla Savoia si allargano fino alla Provenza; degli Ostrogoti, che compongono più tardi un forte regno in Italia. Tutti questi popoli, appunto perchè troppo presto trasformati all’ ardente contatto di Roma, non serbano a Solmi, — Storia del dir. il. 3