[§ 147] RIFORME FINANZIARIE 867 regolare il fabbisogno e di destinarlo a profitto della prosperità interna di ciascuno. Perciò tutti sentirono che un assetto normale delle finanze non poteva esser dato: che da un sistema uniforme di tassazione, proporzionato sugli averi dei cittadini, senza pericolose’esenzioni. Ormai erano cessate le ragioni dei privilegi feudali o mercantili, col nuovo equilibrio delle ricchezze, raggiunto attraverso il lento, ma sicuro affermarsi di un sano liberismo economico ; e quindi le riforme potevano in questo campo coraggiosamente operare. L’azione è diretta ad abolire le esenzioni, affermando il principia della proporzionale tassazione di tutti i cittadini, e a semplificare 1’ organismo finanziario, riducendo le imposte, le tasse e i monopoli a poche voci veramente e sicuramente proficue. Armi di queste riforme furono i censimenti e i catasti, che si applicarono quasi in ogni Stato. Il catasto lombardo, già precedentemente ordinato (§ 117), veniva saggiamente e vigorosamente ripréso nel 1749 e compiuto nel 1760, sotto Maria Teresa, con criteri illuminati e fecondi, rappresentati dalla descrizione e dalla stima peritale delle terre e degli edifici e dalla regolare tenuta dei registri delle variazioni. Meno perfetti furono i catasti delle altre regioni, poiché tuttora fondati sulle denunzie ; in Piemonte, già iniziato dal 1731; a Modena, in parte compiuto nel 1791; negli Stati pontifici, ordinato da papa Pio VI (1777-81); a Napoli, cominciato sotto Carlo III (1741), ma fieramente avversato dalle popolazioni, sicché non andò à fine, come avvenne in Toscana, dove il catasto leopoldino dovette arrestarsi per via. Catasti più ordinati, con operazioni geometriche particellari, portò la dominazione francese, ma furono compiuti solo dai governi della Restaurazione, a Napoli nel 1825, in Toscana nel 1835, negli Stati pontifìci nel 1835, in Sicilia nel 1872 e in Sardegna anche più tardi; mentre nella Venezia, dopo il 1817, si allargava il catasto lombardo. Così l’imposta diretta si riduceva alle due forme : fondiaria, detta in molti luoghi estimo,