268 PERIODO FEUDALE ciali ; col privilegio di un mercato stabile o di grandi fiere periodiche; col diritto di batter moneta, e finalmente con la larghezza e la varietà delle terre comuni, lasciate al libero uso dei cittadini, per il pascolo e per il bosco, su cui gli utenti riaffermano un diritto di comproprietà. Questi fenomeni, che sono generali non soltanto per l’Italia, ma anche per tutto 1’ Occidente, assumono tuttavia diverso aspetto, secondo il vario concomitare delle cause storiche particolari. Principalmente bisogna tener distinta la storia dell’ Italia settentrionale e media, dove alcune cause speciali trassero rapidamente alla formazione del Comune politico, da quella dell’ Italia meridionale, dove le tendenze verso l’autonomia cittadina non giunsero a tanto. Nell’ Italia settentrionale e media, dove il moto del rinnovamento fu più rapido e profondo, si determina più grave lo squilibrio tra la ricchezza mobiliare dei centri urbani e la predominanza feudale della campagna, e si effettua in quasi tutte le città il trapasso dei pubblici poteri dal conte, come funzionario del governo centrale o feudale, al vescovo, come capo spirituale e temporale della città. Questa ultima conseguenza è dovuta alla posizione eminente assunta dal vescovo nel governo cittadino, sia per il fatto eh’ egli era ormai fra i primati del regno, sia per la sua autorità morale esercitata sulla popolazione urbana, sia anche perchè, col riconoscimento della obbligatorietà delle decime nella parrocchia urbana, aveva guadagnato uno degli attributi della sovranità. E d’ altra parte il capo supremo dello Stato, che aveva preteso il diritto di provvedere alle cattedre vescovili e lo esercitava col privilegio quasi esclusivo delle investiture (§ 54), trovò il suo vantaggio a favorire il p°" tere civile dei vescovi sulle città, tanto per guadagnare alla propria causa nuovi aderenti, quanto per diminuire, come al tempo degli imperatori tedeschi, l'autorità esorbitante dei grandi feudatari, rafforzati nel possesso ereditario dei benefici, escludendoli dal goverpo delle Pi^à,