i§ 491 FORMAZIONE DELLE MARCHE 265 l J « archicancellarius), scelto tra i vescovi, che tende a diventare il primo ministro nei negozi ecclesiastici e civili. Ma, con la dispersione dei beni e dei diritti regi, nella decadenza dell’ autorità centrale, vengono meno anche questi organismi. Una sollevazione popolare a Pavia distrugge il palazzo (1024); i beni e i redditi regi sono dispersi a favore dei fedeli; si moltiplicano i comite.s 'palatini, eletti dal re, con limitate funzioni; e si creano numerosi i missi, con incarichi speciali, disciogliendo così gli ultimi resti dell’amministrazione centrale. L’ amministrazione provinciale ha ancora teoricamente la base nel comitatus (§ 31), distretto che comprende la città e la campagna, sotto l’autorità del maggiore funzionario locale. Ma le esigenze della difesa e la difficoltà da parte del potere regio di garantirsi la fedeltà di questi funzionari conducono alla formazione delle marche (§ 39), le quali rappresentano la riunione di più territori, sotto lo stesso comando, in virtù della concessione di un potere straordinario al dux o al missus regia, a cui il re affida la difesa della frontiera {marca) o la protezione dei suoi interessi in un vasto distretto. Da ciò dipende da un lato la varia distribuzione di queste marche, che mutano talvolta di estensione e di nome, e dall’ altro la varia fortuna dei re, che sono creati o deposti da questi potenti feudatari. Alla dipendenza dei conti o dei marchesi erano collocati gli ufficiali inferiori, che avevano vario potere e vario nome, come gastaldi, locopositi, curalores, castellani, sculdasci, saltari, decani; e principalmente quei vicari del conte che hanno nome di visconti (in-cecomites, missi, comites), e si trovano generalmente collocati nelle città comprese in una marca, in luogo del conte, soprattutto in Liguria, in Piemonte e in Toscana (§ EO). I visconti che hanno grande importanza °el governo locale dei tempi feudali, si trovano alla immediata dipendenza dei conti o dei marchesi, prendono parte ai processi giudiziari, presiedono alle schiere del-