r§ ii4] l’assolutismo 657 Dyer, Machiavelli and thè modem State, Boston, 1904; Schinidt, N. Macchiaoelli und die allyem. Saatslehre d. Gegenivart, Karisruhe, 1907 ; Levi Malvano, Machiavelli et Montesquieu, Paris, 1912; Ercole, Lo Stato nel pensiero di N. Machiavelli, negli Studi econ. giur. dell’Univ. di Cagliari, VIII-XI, 1910 17; ld., La politica di Machiavelli, Roma, 1925; Palchi, Le moderne dottrine teocratiche, Torino, 1908; Croce, La filosofia di G. B. Vico, Bari, 1910; Bezzi, Il pensiero sociale di L. A. Muratori, Torino, 1922; Chabad, Bel Principe di VI. Machiavelli, Milano, 1926; Ferrari, Il pensiero politico di Fr. Guicciardini, Roma, 1930. CAPITOLO III DIRITTO PUBBLICO § 114. — Costituzione degli Stati. Il concetto organico dello Stato, come autorità politica suprema, chiamata alla difesa pubblica, si era presentato prima che altrove in Italia (§ 113), dove l’idea antica era rimasta più viva; ma non poteva trovare pratica attuazione, perchè vi si opponeva il frazionamento troppo particolare degli Stati e la preponderanza straniera. Nella mancanza di ogni definita sistemazione dei rapporti politici, il paese restò abbandonato tra i gravi danni delle guerre e la corruzione della politica dell’equilibrio, a cui i piccoli governi dovettero ora la salvezza ed ora la rovina. Tuttavia anche negli Stati italiani si fa palese quella tendenza verso un maggiore accentramento dei pubblici poteri, onde sorge lo Stato moderno; ma, mentre nelle grandi nazioni straniere, specialmente in Francia e in Spagna, tale accentramento, poggiato sull'assolutismo, animò una ricostituzione ordinata delle forze amministrative e militari, dirette con più autorevole impero a dissolvere le disperse forme della sovranità feudale o delle autonomie cittadine e a creare in loro vece una sapiente organizzazione di pub- Solmi, — Storia del dir. it. 42