Ditóni ima SS Pacorct di Saint Bon. Nel periodo di depressione che segui si può dire che la marina segnò il passo fra la fredda in* differenza del parlamento e del paese. Furono tuttavia riprese le campagne oceaniche ed i viaggi di circumnavigazione a scopo scientifico ed anche politico, con vantaggiosi risultati per il prestigio italiano nel mondo. Nel 1865 la “ Magenta ” iniziò una crociera che durò tre anni; seguirono quelle della “Garibaldi ” col Duca di Genova, e la prima campagna della “ Vettor Pisani". Riboty, ammiraglio e ministro, ebbe anche il merito di promuovere la costruzione della '‘Duilio*’ e della "Dandolo”, che risultarono le più potenti navi da guerra dell’epoca. Si iniziò cosi la ripresa della nastra marina militare che fu poi potenziata dai due eminenti ammiragli e ministri competitori, Brin e Saint Bon. Quest’ultimo non fu soltanto intrepido marinaio come l’altro era tecnico poderoso, ma anche un efficace oratore che riusci a scuotere l'indifferenza dei politici per i problemi della difesa navale e propose riforme che furono sostenute anche da Garibaldi. Le vicende della marina toccavano questa (ase quando mori Vittorio Emanuele. Umberto Cagni era entrato da un anno nella Scuola di marina di Napoli per trascorrervi la prima parte del coreo che si sarebbe poi dovuto completare a Genova. La Scuota di Napoli aveva sede nell’edificio dell’antica Paggeria reale, l'ex-convento di Santa Maria della Soledad che sorge dietro il fianco orientale della basilica palatina di San Francesco di Paola, nella piazzetta oggi intitolata a Demetrio Salazar. La Paggrria reale era stata fondata da Cario 111 di Borbone per accogliere un corpo di nobili giovinetti destinati « all'immediato servizio delle persone reali ». Dopo la caduta del regno delle due Sicilie, nd 1868 il governo italiano creò in quell’cdiñdo la Scuola navale in luogo della Reale Accademia dei Guardiastendardi pure fondala da'Carlo III nel 1735. In questa sede studiò pe* tre atuu il giovane Umberto. Dirigeva allora la Scuota il capitano di vascello Michele Carpi e una quindicina di allievi furono compagni di coreo di Cagni: tra am ricordiamo Silvio Beileni, Donato di