[§ 142] ESECUZIONE TESTAMENTARIA 827 giudice o notaio, con dichiarazione giurata. Ma più tardi cominciò a introdursi la forma del testamento olografo, per cui si richiedeva la presenza dei testimoni e l’autenticazione notarile, ma che talvolta potè anche farne a meno; I testamenti segreti erano deposti presso il notaio, e, in qualche città, anche nella sagrestia di una chiesa; mentre i pubblici si volevano presentati al giudice, o consegnati in Custodia a qualche pubblico ufficiale, onde apparivano come una continuazione del testamento romano principi oblalum. Con la legittima si introduce la diseredazione, accettandosi, in questo campo, le disposizioni del diritto romano; ma è evidente la tendenza a restringere l’arbitrio del testatore, poiché ormai si fa dipendere la diseredazione da cause d’indegnità, precisamente fissate dalla legge, come avviene nel diritto moderno. I nuovi caratteri del testamento, indipendenti dalla istituzione d’erede, favoriscono lo sviluppo dell’istituto medievale dell’esecuzione testamentaria (§ 66). Appunto nel rinascimento italiano, le personejdesignate dal testatore a curare l’esecuzione dei suoi voleri prendono nome di executores ultìmae voluntatis; ma essi conservano soprattutto l’indole di tutori dei legati di pietà e di beneficenza, onde sono scelti più spesso tra gli ecclesiastici. Si deve agli statuti e alla nostra giurisprudenza l’ordinamento delle regole e delle cautele proprie dell’istituzione, passata nei codici moderni, richiedendosi la dichiarazione d’accettazione o di rinuncia, entro un dato termine; la compilazione dell’inventario; l’erogazione dei beni secondo la precisa volontà del disponente. La dottrina del secolo XIII, sciogliendosi dai concetti germanici, configura l’istituto come un mandato, onde non è più necessario che si accompagni al possesso dei beni ereditari; ma si aggiunse tosto che è un mandato sui generis, il quale ha in sè qualche carattere di pubblico ufficio. Sono conseguenze di questi concetti anzitutto i! principio che l’incarico non si trasmette agli eredi dei