Contrasto fraterno 433 ministrazione del Consorzio. Ma quella non era stata che la premessa formale: ora toccava proprio all’interrogante rispondere coi fatti, affrontare la intricata situazione e risolverla alla radice. Cominciò col circondarsi, come sempre, di collaboratori di sua fiducia, quasi tutti ex-ufficiali di marina. Si accinse con loro alla grande impresa a contatto con le autorità genovesi le quali non tardarono a consultarlo spesso anche intorno a questioni politiche e amministrative estranee al porto, attratte dal prestigio del suo nome e della sua personalità. Dall’epoca delPallestimento della “Napoli” Cagni non si era più fermato a Genova per lunghi soggiorni. Ora si stabili da solo in un albergo e all’infuori dell’ufficio condusse una vita un po’ solitaria esclusivamente dedicata al lavoro. Là, nelle severe aule della magnifica sede del Consorzio, si sentiva ancora come un ammiraglio sul ponte di comando. Dalle ampie finestre di Palazzo San Giorgio il suo sguardo dominava la distesa imminente del porto limitata dal profilo di San Benigno con la sagoma caratteristica della Lanterna; in basso l’acqua stagnante era nascosta dall’intrico delle alberature, delle vele, delle ciminiere, degli elevatori e delle merci ammassate, ma si rivelava per il forte sentore della salsedine commisto a quello del catrame, del carbone, del pesce e delle spezie a lui ben noto, perché comune a tutti i porti del mondo. Immerso nel suo complesso lavoro, il vecchio uomo di mare si dimenticava. Tornandone alla sera stanco come dopo ima faticosa navigazione, provava un fortissimo desiderio di ristoro e scriveva ai familiari assidue relazioni delle sue giornate. Cominciava a lavorare alle 8 del mattino e finiva alle 8 di sera; nella pausa di mezzogiorno, anziché tornare fino all’albergo, si fermava spesso in qualche trattoria di Sottoripa fra il rispetto dei clienti comuni, e rifletteva sul lavoro. « Nella mattinata tre commissioni di operai, di impresari e di commercianti, ciascuna delle quali difendeva i propri interessi contro le altre due e naturalmente contro il Consorzio... Ho da fare in questo momento come ai primi tempi di Pola. Con lo stesso affanno e con lo stesso succedersi di improvvisazioni impor- 38.