¡§ 96] STATO DELLA CHI! SA fi PIF MONTE 555 terriera, dall’altro il crescere della vita cittadina avevano formato una classe di potenti feudatari, contrari alle autonomie comunali, si instaurò più forte un governo, allorché i patti stretti con l’Impero (1201, 1278) riconobbero alla Chiesa il territorio da Radicofani a Coprano, 1’ Esarcato, la Pentapoli, la marea d' Ancona e il ducato di Spoleto, e dettero così più ferma autorità ad un governo accentrato. Allora i diversi territori furono ripartiti in provincie, con a capo i rectores, subordinati spesso a un vicario, che ebbe l’esercizio dei poteri sovrani a nome del pontefice; mentre i municipi conservarono la propria autonomia, e i signori feudali mantennero una larga autorità, espressa nei parlamenti e dilagante nelle lotte intestine. Il disordine divenne più grave al tempo della lontananza dei pontefici, emigrati in Avignone, finché l’opera del vicario Egidio Albornoz, a mezzo il secolo XIV, raffrenando il potere dei signorotti locali, riconoscendo ai municipi una moderata autonomia, dove più larga, dove più ristretta, a seconda delle tradizioni e della potenza delle città, regolando le riunioni dei parlamenti e le rappresentanze delle varie classi sociali, venne a rassodare il governo dello Stato in mano del pontefice, senza nuocere troppo allo sviluppo delle energie locali. Così il papato^ più tarli, potè opporre alle dominazioni dei tiranni locali un ordinamento sempre meglio accentrato e forte, per quanto impotente a una salda difesa del diritto. Nella monarchia piemontese, iniziata col marchesato d’Italia, concesso dall'impero ai conti di Savoia, non erano diverse le forme del governo. Da una parte la persistenza dei vincoli feudali, tenuti a freno dal fermo braccio dei sovrani; dall’altra, il vario fiorire delle libertà comunali nelle città; e sopra tutti l’alta sovranità dell’imperatore. Il governo monarchico si rassodò rapidamente con l’allargamento dei domini, per via di successioni e di conquiste; con la dedizione delle città, garantito tuttavia da una limitata autonomia; coi