102 Giovinezza in pratica riva l’affermazione dei partiti popolari. Unici avvenimenti fausti intervenuti: il matrimonio del principe ereditario Vittorio Emanuele con Elena di Montenegro, e l’inaugurazione del monumento a Dante che “par che aspetti a Trento”. Nelle notti in cui non era di servizio al palazzo della Cisterna, Cagni scappava in Asti per trovarvi la famiglia dopo tanta lontananza. Mamma Vivina era ancora l’unica regina del suo cuore. Ma egli aveva ormai trentaquattro anni e, dopo tante esperienze del mondo, sentiva sempre più distintamente nell’animo un senso di vuoto, un bisogno di affetti e di affermazioni personali superiori; il suo spirito di uomo maturo soffriva la pena di una desolata solitudine morale, quasi di trepidazione davanti allo scadere dell’età. Un vago senso panico gli faceva pesare la mancanza di eventi decisivi e grandi verso i quali tendevano tutte le sue energie per evadere dalle tappe lente e consuete della carriera. Cominciava ad infastidirlo la provvisorietà della vita fino allora condotta, né a tutto ciò gli era compenso sufficiente la brillante posizione raggiunta che gli consentiva di frequentare al seguito del Duca le Case d’Aosta e di Genova e la migliore società torinese. Nello stesso periodo cominciò a frequentare sempre più assiduamente la casa di un suo cugino, Agostino Nasi, figlio del generale Enrico già aiutante di campo di Vittorio Emanuele II. Agostino Nasi aveva sposata una donna colta e intelligente, Laura Trambotto, dalla quale aveva avuto diversi figli. In mezzo a quella famiglia della benestante borghesia piemontese, che teneva in grande onore musica e cultura, Umberto Cagni si trovava perfettamente a suo agio. Si diffondevano allora nella società torinese i primi svaghi sportivi: bicicletta, tennis, pattinaggio, escursionismo; a queste manifestazioni giovanili partecipava attivamente la primogenita dei Nasi, Maria. E, malgrado la tradizionale riservatezza propria del costume dell’epoca, il signor Agostino e la signora Lauretta consentirono al cugino, assai più anziano della loro giovanissima figliola, di accompagnarla nelle gite e nelle feste. La frequenza di quegli incontri favori il sorgere dell’amore fra i due: il