542 periodo dell'autonomia si adopri a limitarlo; anzi all’ Impero o al Papato fa omaggio di una definita subordinazione; mentre acconsente a cedere una parte della propria sovranità a quelle leghe fra Comuni, che si costituiscono con la riunione dei rappresentanti di ogni città (priores, rectores), assoggettandosi alle deliberazioni della maggioranza. Inoltre, la sovranità del Comune non è, almeno nei primi tempi, interamente originaria, perchè prende in parte motivo d’esistenza dalla concessione di poteri superiori o da accordi con enti ugualmente autonomi, in base a privilegi o a convenzioni; onde non è propriamente che un potere d’autonomia. Infine, nell’interno del Comune, sorgono molteplici organizzazioni, derivanti dalle divisioni topografiche o dalla comunione degli interessi, le quali affermano spesso un potere originario, opposto a quello dello Stato, a cui manca la forza sufficiente per tenerle soggette; sicché lo Stato risulta costituito di altre corporazioni inferiori, che tendono ad assorbire tutta 1’ attività dell’ individuo, e che pretendono un’autonomia, diversa di grado, ma non di sostanza, da quella del Comune. Tuttavia il Comune rappresenta 1’ avviamento verso lo Stato moderno, ed è per l’Italia quasi l’anello di congiunzione fra 1’ ordinamento gerarchico della società feudale, rapidamente superato, e la costituzione sovrana della società moderna. Esso ha per sè una serie di pregi, che lo elevano fra le creazioni più superbe della storia. Anzitutto esso è veramente quello che indica la parola: un comune, ossia l’interesse collettivo di tutti i membri associati; e non già l’interesse supremo e preordinato di un ente astratto, come per diritto romano è lo Stato, ma l’interesse di tutti i cittadini, i quali debbono trovare protezione e aiuto nell’ente concreto, che pensa e provvede a tutte le manifestazioni private e pubbliche della vita sociale. Il palazzo pubblico, la cattedrale, le vie, le mura, il patrimonio sono, nel concetto, veramente comuni, poiché sono creati e adoperati a van-