702 PERIODO DEM,È PREPONDERANZE STRANIERE [§ Ì201 tegoria di reati, che riflette l’interesse politico dello Stato : i reati contro Dio, contro il principe. Il pietismo cattolico, divenuto un’arma di governo, induce gravissime pene contro la bestemmia, contro ogni offesa alla religione, contro ogni manifestazione di pensiero divergente dalla religione dello Stato; e per tutti questi reati, anche per i più lievi, si arriva fino alla pena di morte, professandosi dai giuristi il principio che, in causa haeresis,suffìciunt minores probationes quam in aliis( 1), onde vennero le efferatezze dell’ inquisizione, dovute a ragioni insieme religiose e politiche. Ma più larga è l’estensione dei reati detti di lesa maestà, che non comprendono soltanto le offese al capo dello Stato, le congiure, le rivelazioni dei segreti di Stato, ma abbracciano tutti i reati contro qualunque persona investita di autorità sovrana: papa, imperatore, signore feudale, comune, fino ai pubblici ufficiali, come rappresentanti del principe; e perciò son tratti a contenere anche le infrazioni alla disciplina militare, e specialmente tutte le varie specie dei reati di falso, in cui si vede un’offesa all’autorità del principe, e sono colpiti con gravissime pene. Finalmente domina nel diritto penale una eccessiva ingerenza della potestà politica, poiché le accuse, i processi e le pene diventano strumenti di persecuzione nelle mani dei governi assoluti, che fan legge della vo lontà del principe e che della legge si servono per scopi puramente politici. L’arbitrio dei governanti riusciva così ad imperare su tutta l’applicazione del diritto. Tuttavia, mentre da un lato resistono le vecchie re gole medievali, dall’ altro si scorge 1’ avviamento verso il diritto nuovo. Il perdono dell’ offeso è ancora richiesto per accordar grazia ai condannati, ma già il potere arbitrario del principe tende a farsene indipendente; la (1) Claro, ivi, § haeres, Hàbet iam.