!§ 55] CONSUETUDINE E DIRITTO PENALE	287
del mercoledì fino alla levata del lunedì; volevano salvi da turbamenti certi periodi di tempo, considerati come festivi; proclamavano immuni e rispettati alcuni luoghi, come le Chiese, le strade pubbliche, i mercati; o alcune persone, come i chierici, le donne, i mercanti, i forestieri. Esse si diffusero anche in Italia, specialmente allorché le leggi imperiali (1085) o i concili generali (1095) le proclamarono sacre.
  D'altra parte, i feudatari, che esercitavano la giustizia, oltreché per delegazione, anche per un diritto proprio (§ 53), non si tennero legati alle vecchie regole legislative, nella considerazione del reato e nella applicazione della pena, ma vi sostituirono l’arbitrio, per cercare, fuori delle regole ordinarie, l’indole del reo, determinare gli elementi del reato e proporzionare la pena. La giustizia feudale dà considerazione all'elemento lei dolo, ricerca i colpevoli e i complici e insieme procura l’esemplarità della pena, posta a base della giustizia punitiva; consente l'estradizione del reo tra le arie signorie feudali e regola le rappresaglie.
  Le numerose giurisdizioni immunitarie, patrimoniali e feudali, staccate dall'organismo dello Stato e rese quasi autonome, elaborano un diritto punitivo rispondente ai bisogni della vita locale. Il diritto penale dei Barbari e della Chiesa trapassa in parte entro questo organismo, ma si trasmuta al contatto dei nuovi elementi, e sopratutto si accresce delle forme volgari. Dal diritto barbarico si ereditano il guidrigildo, aggravato °ra, ma meglio commisurato sul valore della persona ; la composizione, divisa tra l’offeso e il rappresentante della, pubblica autorità, sia questo il conte o il signore;
11	banno di 60 solidi, confuso più spesso col fredo. La ^liiesa allarga la serie dello violazioni morali, sottoposte aUa pena giuridica, e insinua il concetto più elevato fella emendazione del reo. Ma dalla vita volgare si ^'olge un sistema di penalità, che solo in parte poggia su questi elementi, poiché ricorre più volentieri a forme