362 DIR. PR1V. nell’età ROM.-barbarica [§ 681 Il diritto germanico, che si era mosso dal condominio familiare, allargato talvolta a comprendere anche i rapporti di vicinato, doveva svolgere su base gentilizia l’istituto della prelazione. Il diritto dei parenti d’intervenire agli atti di alienazione dei beni e di autorizzarli col proprio consenso si risolveva, naturalmente, nella facoltà di essere preferiti nelle vendite necessarie e di pretendere la restituzione dei beni alienati senza il loro assenso. Di qui sorge il retratto familiare o gentilizio, ex iure sanguinis, che ebbe larga applicazione nel diritto barbarico e feudale, per cui si preferiva l’agnato prossimo, quindi i consanguinei, secondo la prossimità del grado. Più tardi, per le mutate condizioni economiche, sciogliendosi la fara primitiva e sostituendosi naturalmente i vicini ai parenti nel possesso delle terre, si svolge anche il retratto di vicinato, forse suH’esempio romano, sicché al diritto di prelazione dei parenti seguì quello dei soci o consorti e dei vicini, legati dai vin-30li necessari della consuetudine rurale. Ma non soltanto nei limiti alla libertà delle alienazioni si irrigidiva la proprietà fondiaria, ma ben anche e più nei vincoli di origine colonaria, nella sottrazione dei latifondi da ogni commercio, nelle limitazioni imposte dallo Stato e dai feudatari all’esercizio e all’esistenza della proprietà. Dallo stringersi dei consorzi, a motivo di coltivazione, derivano le servitù coattive istituite tra i fondi; gli usi di destinare a perpetuità una parte della terra all’ esercizio del pascolo e del bosco, a profitto delle popolazioni rurali; i diritti di trar vantaggio dei fondi aperti, spigolando, pascolando o roncando, secondo regole fissate dalla consuetudine; gl' oneri di prestazione e di servigi a favore dei proprietari dei latifondi finitimi. E intanto grandi estensioni di suolo erano chiuse nei patrimoni delle chiese, dei monasteri, dei feudi sottratti al commercio e formanti quelle che poi si dissero manimorte, vere mani irrigidite che stringono e