LO STATO GERMANICO 161 violente, con le rivendicazioni private, con la volontà espressa dei capi o dei membri della famiglia, provvedono alla difesa dei diritti individuali. Poggiato su questa doppia base, lo Stato germanico, dopo la conquista, sotto l’esempio e l’azione degli ordinamenti pubblici romani, tende a far passare sempre più il centro della organizzazione dalla primitiva as semblea al potere regio. Questo giova a determinare una più stretta coesione e una maggior coscienza dei compiti e delle funzioni dello Stato, il quale si adopra a restringere lo spazio delle attività familiari indipendenti e a sostituirvi l’azione più coordinata, più costante e più ferma degli organi pubblici. Lo Stato longobardo, anche dopo la conquista, mostra le traccie della sua originaria costituzione, nel principio che assicura soltanto ai liberi, capaci delle armi, la partecipazione diretta alle deliberazioni sovrane; nel riconoscimento del potere assegnato ai capi popolari, che mantengono una certa indipendenza, pur dopo la rinnovazione della monarchia; nell’autorità suprema, affidata per elezione al re, come organo unitario e direttivo della vita collettiva. Ma le trasformazioni si scorgono subito nello scadere del valore politico dell’ assemblea, e nel rapido progresso dell’autorità regia. Se l’assemblea era stata in origine l’organo precipuo della cooperazione sociale, deliberando a maggioranza di consensi, con competenza illimitata, intorno a tutto ciò che interessava la vita politica comune, l’ordine delle imprese militari, l’elezione dei capi, la statuizione di qualche norma giuridica generale, i gravi delitti pubblici; non poteva più mantenersi tale, sia perchè i confini del nuovo Stato erano troppo vasti e obbligavano i liberi a troppo gravi oneri per raggiungere le sedi delle adunanze generali, mentre occorreva invece mantenere vigili le forze per tener soggetta la popolazione vinta; sia perchè la complicatezza e la molteplicità degli interessi poli- Solmi . — Storia del dir* il. 11