Anima intrepida 473 Freddo e distante verso gli estranei, fu confidenziale con gli amici, brillante in società, affettuoso nei rapporti con gli intimi, ospitale e di gran prestigio negli ambienti frequentati; abituato al rispetto, non tollerava scorrettezze o scherzi intempestivi ed aveva orrore del ridicolo. Fu di un orgoglio grande ma contenuto, sempre superiore alla poverà vanità dei piccoli arrivati. Le cose volgari gli erano estranee, anzi gli ripugnavano: la sua sola presenza le fugava. Amici e nemici dell’ammiraglio, richiesti di un giudizio dopo la sua morte, anche nelPesprimere riserve e magari critiche acerbe, lo hanno sempre valutato come personalità superiore. Uno di questi avvocati del diavolo — che non dobbiamo ignorare — dice: « Cagni fu uomo d’eccezione ed energico. L’intelligenza e la cultura erano di gran lunga inferiori al carattere: quindi uno squilibrio aggravato da spesse crisi di mancanza d’obiettività (la quale mancanza fu forse conseguenza di quello stesso squilibrio). Per sua fortuna, di tanto in tanto interveniva un naturale buon senso, e allora Cagni era realmente un capo: ma non un grande capo. Gli scrittori inglesi chiamano i loro valenti ammiragli minori ‘‘frigate captains”, uomini energici, pieni di risorse, ma mancanti delle doti di grandi ammiragli. Cagni fu un “frigate captain” come Cochrane, come Albini, come Jou-rien de la Cravière, come Vacca, come Riboty, ottimi capi mancanti delle doti di grandi ammiragli. Non fu dunque un grande ammiraglio come Hood o St.-Vincent; inutile disturbare l’ombra di Nelson ». Un altro traccia la figura di Cagni dal contrasto delle sue qualità con quelle di Thaon di Revel: « Abbiamo di fronte due temperamenti quasi opposti: due caratteri nobilissimi entrambi, in cui sentimento del dovere, amore per la marina e per la patria, sono la ragione stessa dell’esistenza. Però le manifestazioni esteriori sono diversissime. Da una parte (Thaon di Revel) ponderazione meditata, coraggioso riconoscimento della umana possibilità di errare, senso superlativo della propria responsabilità, noncuranza assoluta sul giudizio degli altri quando la propria coscienza è tranquilla, tenacia nei propositi e nell’attuazione, esempio continuo a tutti di austerità, di rispetto alla disciplina formale e sostan-