— 97 — merito di aver liberato la capitale e il regno e fece a tutti donativi secondo il loro grado ed i servizi resi. Nominò il Conte Urana Duca di Mati, gli donò una terra chiamata Fulgaria, e danaro e vestiti purpurei lavorati in oro, ed armi di raro pregio cesellate con singolare maestria. Appresso il Conte Urana ricevettero separatamente doni 4 ufficiali albanesi, due francesi ed uno tedesco, che avevano addimostrato uno straordinario valore nella difesa della fortezza (171). Alcuni giorni di poi Croja celebrò la festa della sua liberazione con banchetti, danze, e altri segni di esultanza. Ludi teatrali i rumor tal avano le vittorie ed esaltavano il sentimento nazionale eome si usò un tempo in Atene ed in Olimpia dopo le guerre persiane (172). L’annunzio dell’assedio di Croia rimasto senza effetto e della ritirata dell’esercito turco al comando del Sultano Murai II si sparse rapidamente in tutta l’Europa. Il vincitore di Varna e di Cossovo con i suoi terribili giannizzeri fuggiva dinnanzi a Scanderbeg. La cristianità riprese animo e speranza, il nome di Scanderbeg era nella bocca di tutta l’Europa, e tutti ad una voce lo decantavano il generale più grande del secolo. Il Papa Nicolò V, il Re d’Ungheria e il Duca di Borgogna gH inviarono ambasciatori e per felicitarsi con lui e per recargli grandi somme onde riparare ai danni sofferti in questa lunga guerra. Il re Alfonso di Napoli fu tra tutti il più prodigo; egli non solo prese sopra di sè il debito che Scanderbeg aveva contratto verso i commercianti Ragusani e Napoletani, ma gli mandò anche in dono alcune migliaia di ducati, 300.000 misure di grano, altrettante di segala e poi capo-mastri ed ingegneri per restaurare le mura e le fortificazioni di Croja, nulla dovendo pagare Scanderbeg per tutte queste cose. Parimenti Aria-iuta, che aveva rifiutato di soccorrerlo nel momento del pericolo, gli mandò tre gentiluomini di corte con un dono di 10.000 ducati. Come poi essi si furono congratulati con lui fecero di nuovo parola pel matrimonio offrendo una dote più ricca che per lo innanzi non fosse stata. Croia divenne la terra santa di tutta la Cristianità. A centinaia venivano gli stranieri dai luoghi più lontani dell’Europa 7