— 172 — omnia provincia, edietum proponendum, percensenda capita, exsercitus impigre scribendus, ne quum liostis in conspectu erit ,et tubarum clangor ad milites evocandos amibus obstrepet, nos tum sera belli consilia quaeramus. (BAR-LEZIO; 1. II, p. 39). Nani quum universali! provinciam ad recesenda capita obequitasset. (BARLEZIO, 1. XIII, p. 366). (130) Habuit in Comitatu, curri perpetuas aleret copias, lectissimorum liominum amplius duo millia. Horum nomina factaque memoriter tenere consueverat, summusque erat illi honor, cui ipse discumbreus de patera sua propiiiasset. (MELCHIOR MICHAEL! : Code# Bavaricus, No. 2624. p. 224). (131) BARLEZIO, 1. II, p. 49. (132) Sexentos lectissimos equites habuit seniper... Solebat Johames Coccius, pater meus, qui Calabro bello sub Ruberto Ursino, viro fortissimo, aliquamdiu militavit, adolescenti milii enarrare vidisse se Epirotam hominem, qui cimi sexcentis equitibus Ferdinandi nomine in Apuliam trausiverat. (SABELLICO, Dee ad. Ili, 1. IX, p. 568; Basilea) 1570). E nel centro erasi posto Scanderbegh con Aidino circondato da un battaglione di cavalleria ch’era lutto formato dalla gioventù di Croja, avendo voluto usare questa distinzione per guardia alla sua persona in tanto cimento. (BIEMMI, 1. I, p. 47). Utrinque Crojensis noniinis niiles, utrinque Crojensis eum juventus cireum-dabat. (BAELEZIO, 1. II, p. 48). (133) Intesa dalli Albanesi la. venuta del suo Scanderbeg a salvamento con tanto triomplio, li principali di quelli andarno tutti a fargli la debita reverentia, et visitare la celsitudine sua, con pretiosi doni, et presenti, di cose però da mangiare come vitelli grassi, buoi gioveni, capretti, agnelli castrati, fagiani, starne, coturni pernici, tortore, quaglie, tordi, beecafigi, galline, piccioni, caproni, lepori, conigli, eerui, caprioli, cingiari, anitre, oche, et altre sorte (li uccelli, et animali grossi et menuti domestici, et situatici, con ogni sorte di vettouaglia, et pesci nei tempi quadragesimali. Auenga che senza questi presenti, la corte di Scanderbeg staua sempre fornita, quando almeno tre mila e cinque cento boche di continuo mangiammo il pane suo. Sichè a. quel modo faceua eiera bona a tutti li sudditi suoi et a qualunque visitatori, coti richi et hohorevoli conviti, sedendo di grado in grado li suoi principali ordinatamente alla mensa sua, et dando qualche volta da Vere a qualcuno di quelli col bicliiere suo che nel paese si stima di grandissimi» importanti», quando che per tal atto si habbia ritrovato alcun soldato haver posta la vita per amore del suo signare, che si habbia dignato mostrargli segno di tal amore. (ANONIMO VENETO, c. XXIV, p. 26 v., 1545). Come si vede sopra, secondo l’Anonimo la guardia reale consisteva in 3500 soldati, e non di più che 2000 secondo Melchior Michaeli. Le loro testimonianze potrebbero essere conciliate nel seguente modo: L’esercito permanente di Scanderbeg consisteva in 3500, dei quali 2000 componevano la guardia reale. (134) BIEMjMI, 1. I, p. 28.