— 104 — über alle mittel alterischen Begebenheinten jener Länder die verlässigssten Nachrichten enthält». (Das Albanesische Element in Griechenland, v. 8, p. 713). (56) EUGENIO BARBARICH: Albania, p. 177, nota 2; Roma, 1905. (57) Secondo l’Hopf, il Prodan Voevoda del documento di Ragusa, il quale è con- ■ trofirmato anche da un Castriotta nel 1368, non è altro che il Principe Prodavo I Dukagini, sposseduto dai Balscia, rifugiato a Valona e nominato Voevoda di Canina da Alessandro Comneno Asseni. (HjOPF, p. 533). (58) Uxori Viosave nomen erat, non indignam eo viro1, tum pater nobilissamas Tri-ballorum Princips, tum forma moresque, ac insignis super muliebre ingenium animus faciebat. (BARLEZIO, 1. I, p. 1). Et la madre di esso Scanderbeg, chiamata Viosava, fu figliola del Signore di Pollogo, che è una parte della Macedonia et Bulgaria (ANONIMO VENETO, c. I, p. I; Venezia, 1545). E più sappiate ch’il Signor Giovanni Castriotto, padre del Signor Scanderbergo, hebbe per moglie la Signora Visava Tribalda (HOPF, p. 295). Hebbe nome Signora Viosava Tripalda e venne da bona parte (HOPF, p. 301). Viosava sua moglie, figliuola d’un Signore de’ Triballi, oggi Bulgari. (BIEMMI, 1. I, p. 4). Il solo che ci dà il cognome di Viosava (Voisava, o Visava) è il Musacchio il quale la chiama Tribalda una volta e Tripalda l’altra. Questo cognome rassomiglia tanto con la parola Triballi da farci supporre che gli Albanesi la chiamavano così come per dire la Bulgara. ,Ma se Tripalda fosse il vero cognome del suo casato, allora, questo cognome non è slavo. Andrea Flavio Comneno Angeli la fa discendere dalla casa dei Musacchio per linea femminile. (HOPF, p. 308), ma Giovanni Musacchio non parla nella sua Genealogia di questa parentela ; invece il Musacchio parla di un principe albanese col titolo del Marchese di Tripalda, imparentato coi Musacchio, il quale aveva emigrato in Italia dopo la morte di Scanderbeg. (59) Gino Musacchio, marito di Principessa Vlaica Castriotta. non deve esser confuso con Giovanni Musacchio nè con suo padre Gino Musacchio. Di questi due ultimi il primo era sposato con una principessa della casa dei Dukagini ed il secondo con una principessa della casa di GoTa. Ce ne sono due altri principi della casa dei iMusacchio col nome di Gino, menzionati da Giovanni Musacchio nella sua Genealogia, cioè Gino Mataranga Musacchio, principe di Gora, e Gino Bogdano Musacchio, principe di Merlona della Temorizza. Forse il marito di Vlaica era uno di questi due. (60) Oggi Guri Bardhe. (61) Non si sa dove si trovasse esattamente. (62) Vicino a Kogiassik, secando il Barbarich. I Dibrani mostrano anche oggi una fortezza in rovina vicino a Kereista, che chiamano Fortezza di Scanderbeg o Ciiteti-Scejt (traduzione albanese di Sfeti-Grad che significa in slavo Città Santa) a nord-ovest della, città di Dibra. (63) Bisogna tener a mente che la Dibra Superiore è vicina al lago di Ocrida, e la Dibra Superiore. Si chiamano cosi perchè l’una è sulle montagne e l’altra nella pianura.