— 32 - tino di essi poi otterrebbe la libertà dopo la morte di Giovanni per occupare il trono vacante del principato di Mati; 2) cederebbe completamente la fortezza di Sfetigrado; 3) cederebbe la Dibra Inferiore e la Dibra Superiore con certi privilegi di autonomia per gli abitanti; 4) si stipulerebbe un’alleanza offensiva e difensiva, in virtù della quale Giovanni Castriotta manderebbe un esercito al Sultano in ogni guerra che questi avesse a sostenere contro le potenze ; 5) riconoscerebbe il Sultano come sovrano e gli pagherebbe un tributo. Delle prime tre condizioni parla il Barlezio ; della quarta Laonico, la quale è assai importante perchè ci spiega come Scanderbeg trovò i trecento albanesi coi (piali fuggì dalla battaglia di Nissa; della quinta è notizia negli archivi di Venezia. Più innanzi narreremo di Giovanni Castriotta tutti i fatti che sono a nostra conoscenza. Nel 1407 egli è menzionato « come principe abbastanza potente nelle terre dell ’Albania » il quale riconosce la sovranità della Repubblica di Venezia, indubbiamente per la ragione che il pericolo turco sovrastavi (67). Il giorno 3 aprile il Senato di Venezia stabilì di fare un passo presso il papa per una lettera ricevuta da Giovanni Castriotta. Il vescovo di Alessio pretendeva occupare dodici chiese del vescovado di Arbenia (68). Giovanni Castriotta protesta contro questo fatto per la ragione che queste chiese appartenevano al vescovo di Arbenia da ottocento anni e aggiungeva che l’occupazione illegittima di queste chiese da parte del vescovo di Alessio avrebbe dato luogo a gravi perturbazioni (69). Nel 1410 il rappresentante di Giovanni Castriotta in Venezia informa il Senato che il suo principe è stato costretto dai Turchi a consegnare il proprio figlio come ostaggio e che gli infiggono quotidiane molestie perchè si induca a permettere loro di passare a traverso il suo principato per invadere le terre veneziane che sono lungo il mare (70) Come si vede, l’alleanza con Venezia non procacciò in questa occasione alcun vantaggio a Giovanni Castriotta che fu vinto da Evrenos pascià, il quale in questo tempo penetrò in territorio albanese e attaccò Bolscia III, che a sua volta lo sconfisse in una sanguinosa battaglia. Il