— 46 — Adrianopoli i figli di Giovanni Castriotta, i principi, la corte principesca ed il popolo di Mati hanno pianto in modo particolare la sorte del piccolo Giorgio, il qnale era nella tenera età di nove anni. La prima cosa che il Sultano Murat II fece fu la violazione del suo impegno solenne di rispettare la religione dei giovani principi; invece li fece circoncidere tutti e quattro, cambiò loro i nomi e impose loro dei tutori che dovevano educarli nella fede maomettana. Giorgio prese il nome di Scander-bey, cioè Principe Alessandro (101). Il qual nome egli meritò poi di portare a causa delle guerre tra la Turchia e l’Albania. Nella corte del Sultano Scanderbeg ricevette l’educazione spettante ai principi di casa regnante. Apprese a parlare la lingua turca, araba, greca, slava e italiana. Studiò l’arte della guerra da prima sui libri, poi sul campo. Ancor pubescente, pregò il Sultano di concedergli di partecipare alle battaglie, ma non accondiscese il Sultano, che lo vedeva di tenera età. Nell’esercizio della spada, dell’arco e della lancia e in quelli cavallereschi non v’era a corte chi lo pareggiasse. Alto, avvenente, prestante della persona, con occhi intelligenti e scintillanti. era, secondo la testimonianza unanime degli storici antichi, un miracolo di maschia bellezza e di maestà. La bellezza e la maestà della persona erano doti ereditarie nella casa principesca dei Castriotta. Ogni lineamento del volto, ogni gesto della mano, ogni parola, e ogni passo di questo giovinetto lo palesavano di stirpe regale e nato a egregie imprese. Quando combatteva, come ci raccontano quelli che ebbero occasione di osservarlo, rimboccava le maniche per maneggiare più liberamente la spada e lo jatagan. Mai si- erano ammirate in uomo più belle braccia, dice il Barlezio, e quale formidabile forza fosse in esse seppero i Turchi per esperienza fattane. Il Sultano Murat predilegeva Scanderbeg e non trascurava alcuna occasione per manifestargli la sua benevolenza. I fratelli dell’Eroe morirono in una maniera che fece sospettare di morte non naturale. Probabilmente furono avvelenati per toglier di mezzo gli eredi imbarazzanti del principato