CAPITOLO I Per intendere compiutamente la storia di Scanderbeg bisogna rifarsi alquanto indietro e ritrarre per sommi capi la condizione dell’Albania dal tempo che per la prima volta fu invasa dai Turchi fino al Congresso di Alessio. I Turchi cominciarono ad estendersi anche nell’Albania, poi che si furono impadroniti della Macedonia ed ebbero prostrata la Serbia con la battaglia della Maritza nel 1362. In questo tempo regnava in Albania Balscia I, e gli Albanesi avevano appena dato principio alla loro grande guerra per scuotere il pesante giogo dei Serbi. Essendo morto l’anno 1355 Stefano Duscian, Zar della Serbia, il suo vasto impero si spezzò, come ci fa sapere un cronista bizantino, in alcune migliaia di Staterelli, che si dichiararono autonomi dai principi feudali locali, i quali da prima furono costretti a riconoscere lo Zar serbo come loro sovrano. Tra questi Staterelli era Scu-tari col suo territorio, cui signoreggiava il principe Balscia, un ghego di razza oriundo del villaggio di Balscia presso Scutari, al quale alcuni storici si sono sforzati di dare un’origine francese. Balscia, come lo Zar Duscian fu morto, si dichiarò indipendente e prese il titolo di Balscia I. In questa maniera egli liberava l’Albania settentrionale che si estende di là dal Drino, la quale era stata periodicamente sotto i Serbi fin dal 640. Ma quésto non lo appagava interamente» Ampliò il suo dominio con l’assoggettamento del Montenegro, e, aiutato dai figli Strasimiro, Giorgio e Balscia, liberò dai Serbi pressoché tutta la Ghegheria. Alla fine, per rompere coi Serbi ogni legame, Balscia I ed i suoi figli, che erano ortodossi, si professarono cattolici, seguiti in ciò dalla grande maggioranza dei loro sudditi. Lo scopo poi di questo mutamento era di dare all’Albania l’unità non solo politica e reli-