— 44 — fortezza invano per sette mesi ininterrottamente, fu costretto a levare l’assedio, umiliato per l’insuccesso e per avervi perduto circa 10.000 uomini (91). Per lavare una tale vergogna, funestò con la morte e col saccheggio la Musacchia, e a memoria della sua onorévole campagna innalzò una piramide fatta con le teste degli albanesi massacrati. La maniera inumana, con cui si reprimevano le sollevazioni albanesi in quei tempi, oltreché da questa piramide, è attestata dalla efferrata uccisione dei cinque principi della Musacchia caduti prigionieri. Il Turco, come ci racconta Musacchio, li fece morire rompendo lóro le ossa col martello (92). * # # Di queste insurrezioni dei Toschi, quelle di Arianita, di Berat e di Musacchio riuscirono; quella di Depa, sovrano per così poco tempo di Argirocastro, non poteva andar peggio. Come si è visto, ogni capo tosco combatteva per proprio conto, considerandosi abbastanza forte per liberare dallo straniero la patria senza il concorso degli altri capi. Della necessità di collaborare insieme e di organizzarsi contro il comune nemico non si rese conto nessuno degli insorti, sia perchè ciascuno provvedeva a difendere la propria regione, sia perchè era impossibile costituire fra loro una lega che raccogliesse i principi e lq phare (gens) diverse sotto un sol capo. L’unione per la comune libertà, sacrificando ad essa l’utile particolare, era un miracolo che non persuadeva nessun albanese, e questo miracolo, nella storia della nazione albanese, potè operare soltanto uomo: Scanderbeg; che non solo fece questa unione ma seppe mantenerla per circa 25 anni in mezzo a perturbamenti interni ed esterni. Questo poi costituisce uno de’ suoi meriti più grandi. In che tempo sia nato Scanderbeg nessuno degli storici antichi ce lo dice. Gli storici posteriori lian dedotto la data della nascita di lui dall’età di 63_anni che gli da il Barlezio, quando ci fa sapere che egli morì nel 1466. Come abbiamo visto più sopra e vedremo più innanzi, egli non venne a morte nè nel 1466, come crede il Barlezio, nè nel 1467, come han