— 173 — (135) Maximus ubique strepitus pugnam poseentium multus ardor erat. Ita socios, ita se ipsos exhortabantur viri, ita aequum quisque smini ensem, dexteram alloquebatur, et manus ad ictos aptabat, ac mille consumebat vulnera, ut vieti jam hostis speeies aute oculos omnium observari videretur. Tanto undi-que tumultu miscebantur castra, ut pugnantium similia omnia magia, quam pugnam poseentium diceres vel erupturum quamprimum crederes avidum san-guinis militem sine duce, sine signis, nullo disciplinae militaris ordine, vel tenore servato. (BAKLEZIO, 1. II, p. 47). (136) Tirana la Piccola era vicino a Croja. In questo villaggio nacque Giustiniano, imperatore romano di Bisanzio, il quale costruì venti chiese nell’Albania Centrale. (137) BIEMMI, 1. I, p. 41-42. (138) Il principe Aidino Musacehio, fratello del marito di Ylaica Castriotta Gino Musacchio. « Sagittarios reliquum robur peditatus, et seutatorum ac hasta-torum agmina cum Aidino Gnei (Musachii) fratre sequebantur ». BAKLE-ZIO. 1. II, p. 48. BIEM|MI (1. I, p. 46) lo fa fratello di Stefano Darenio che identifica con Stefano Czernovich principe del Montenegro. (139) Il BIEMMI (1. Ili, p. 153, nota 1) scrive: « L’Antivarino non riferisce in alcun luogo che fosse il nome, o il cognome del Conte Urana; qui dice ch’era nipote del Simone Altisvero (o sia Altafoglia) che una volta era Principe dell’Albania; Urana Comes nobilissimi generis qui Simonis Altisveri quondam Albaniae domini nepos erat », Da questo si desume che il Conte Urana era nipote di Simon Aitisi e1!, principe dell’Albanie e Signore di Dania, ma non si sa se fosse nipote per parte di fratello o di sorella. D’altra parte sappiamo che un pronipote del Conte Urana in Italia (1512-1544) chiamato Alfonso portava il titolo di Marchese di Tripalda, e, come abbiamo visto sopra, questo era il cognome di Viosava, madre di Scanderbeg. Allotti il famoso difensore di Croja, Conte Urana, o era un Altisferi dal padre e un Tripalda dalla madre, o viceversa, o era sposato con una principessa Tripalda. Il Barlezio lo’ fa pronipote di Teodoro Urana, principe di Adrianopoli nel tempo deH’imperatore Isaac Angelo Comneno (Albania, p. 182). Per il servizio del Conte Urana nell’esercito di re Alfonso di Napoli, vedasi BIEMMI, 1. I., p. 47 e SAGBEDO: La Repubblica di Venezia, p. 93. L’Hopf lo confonde con Hamza Castriotta (p. 533) ; il che è storicamente palese errore. (140) Della casa, dei principi Groppa di Oerida. (141) DEMETKIO ERANCO, c, IV, p. 24. (142) Leonum eo die leones duetores fuisse. (BARLEZIO, 1. IT, p. 50). (143) BIE,MMI, 1. I, p. 57-58. (144) BIEMMI, 1. I, p. 58. (145) Deridebant duces ignaviam suorum, quod ex fortis sinus bellatoribus a’bac-tores pecorum, et ex Albani nominis propugnatoribus ovium custodes facti essent, accusabantque nitro nunc hos, nunc illos alternis cavillantes verbis. Quid si Alijbassa cum fracti exercitus reliquiis, vos tales nunc ex aliquo loco aspiceret, tarn trahente impedimento, et avari praèmia militisi Nonne puderet