— 155 — Aspro e formidabile in ogni battaglia, era solitamente di si nobile animo che non solo accorrevano a lui volontari dalle parti più remote dell’Europa, ma altresì turchi dalla Turchia venivano e si convertivano alla religione cristiana per servire sotto il suo comando. Se gli toccò vivere in un tempo quando i costumi erano crudeli e la lotta senza pietà, tuttavia egli si mostrò umano, e mai permise che i soldati, nel saccheggiare le terre nemiche, recassero offesa alle donne ai vecchi ai bambini. Sebbene cresciuto in una corte corrotta si conservò montanaro puritano. Come Gustavo Adolfo di Svezia non consentì mai che le donne, oneste o no, si avvicinassero ai suoi accampamenti, e combatteva con rudezza di fanatico qualsiasi immoralità. Come Scipione Africano non voleva conoscere donna, e si indusse a prender moglie mosso piuttosto da ragioni politiche e dalle insistenze e preghiere dei suoi consiglieri. Guerriero grandissimo e diplomatico tra i più prudenti, egli potè conciliarsi le simpatie delle potenze europee, le quali ora poco ora molto gli diedero il loro aiuto morale e materiale per continuare la guerra della libertà, e riuscì inoltre egli solo in tutta la storia nazionale a stringere in una Lega i capi albanesi discordi sempre, e, uniti che li ebbe, a organizzare gli Albanesi, ribelli ad ogni unione e ad ogni freno, in un esercito regolare e disciplinato. A far ciò non gli era sufficiente la padronanza che egli aveva nel maneggio delle cose militari, ina gli furono necessarie una pazienza ed un accorgimento diplomatico veramente singolari. Un aneddoto, che troviamo nella Storia dell’Anonimo, ci dimostra di quali uomini egli dovè formare il suo esercito. Una volta, essendo egli per impartire un ordine, uno di essi, in luogo di obbedirgli, gli rispose in maniera così arrogante che Scanderbeg, montato in collera, trasse la spada, e gli si avventò sopra. Il soldato, impaurito, spronò il cavallo, e prese la fuga sperando così di salvarsi. Senonchè Scanderbeg lo inseguì fino al margine di un fiume. Quivi pervenuto, il soldato volse indietro il cavallo, sguainò anch’egli la spada.e invitò Scander-