— 55 — case senza darvi alcuna speranza e senza manifestarvi alcun sentimento nobile e magnanimo. Ma simile mio comportamento volevano la salvezza vostra e la mia, poiché la cosa era tale da doversi fare e non da palesare, avendo voi bisogno più di freno che di stimolo. Se. io vi tenni celate le mie intenzioni, se per tanti anni non vi svelai il sentimento dell’anima non fu perchè io non avessi fiducia in voi, non fu perchè io non conoscessi il vostro cuore, poiché voi eravate primi a trarre il dado e a impegnarvi in questa lotta. Ma perchè l’impresa doveva essere profondamente meditata, perchè i mezzi dovevano esser trovati, e perchè bisognava scegliere il momento favorevole. Altrimenti si sarebbe sparso molto sangue e alla fine si sarebbe aggravata l’oppressione ed ogni speranza spenta; poiché una tale impresa una sola volta si tenta, e, se non riesce, l’occasione e i mezzi per ricominciare si perdono e non tornano più. Era per questo che io non apriva l’animo mio nemmeno a me medesimo e stavo attento perchè la lingua non mi tradisse e temevo che persino i muri avessero orecchi per ascoltarmi. Io ho per testimonio mio nipote Hamza, mio confortatore, consigliere e compagno d’armi, e alcuni altri pochi, con la fedeltà dei quali abbiamo messo in opera il nostro disegno. Ora, sebbene noi facessimo vita in comune e fossimo di un solo animo, tuttavia nessuno di costoro m’udì mai parlare di patria, di libertà, di cristianità finché l’occasione non si offerse con la battaglia di Nissa. La libertà avreste potuto riacquistare col vostro eroismo e con un altro liberatore, perché all’Albania non mancano eròi, ma vi piacque di aspettarla da me, sebbene con ritardo, avendo forse così voluto il sommo Dio. Poiché è veramente incredibile1, che uomini che non soffrono di servire, cresciuti in libertà, avete sopportato a lungo l’oppressione dpi barbaro, nell’attesa di vedermi a capo di voi. La libertà non io ve l’ho portata, ma io l’ho trovata qui in mezzo a voi. Come io ebbi posto piede in questa terra, come voi udiste il mio nome siete accorsi tutti, mi veniste incontro gareggiando in sollecitudine, come se si fossero levati dalle tombe gli avi, i fra-