— 40 — per le sue operazioni militari, dava il guasto all’Albania da Valona fino a Scutari; nel 1434 i Turchi tolsero Argiroca-stro ai Zanebiscia. A giudicare dalle apparenze-la sorte dell’Albania pareva decisa sin da questo anno. Pressoché tutta era caduta in potere dei Turchi e pareva abbattuta sotto il peso della loro dominazione. Scutari e le città marittime le possedeva Venezia, ed una parte piccola dell’Albania settentrionale presso il fiume Moracia obbediva al principe albanese del Montenegro Stefano Cernovich. Ma questa impressione era ingannevole. L’Albania sotto la quiete apparente covava il fuoco della rivolta e non aspettava che un capo, il quale si levasse a prendere le armi per riacquistare la libertà perduta e scacciare lo straniero. Come l’Anteo della mitologia, l’Albanese tutte le volte che è battuto e vinto, prende forza novella dalla terra e si leva per ripigliare la lotta, come se non fosse quello stesso poc’anzi prostrato. Questa era la verità, anche questa volta, come era stata sempre, e come fu provato più • tardi, che cioè l’Albanese non poteva ritrarsi vinto dalla pugna prima di aver regolato un lungo conto con l’invasore. Cosa strana, i Toschi che hanno un’indole fatta di mitezza e di brio, e non i Gheghi aspri e torvi, presero per primi le armi per scuotere il giogo turco. Questa insurrezione, assai poco conosciuta, ce la descrive Laonico (L. V. f. 249): Arianita Comneno da Adrianopoli, dove era andato per ottenere qualche favore dal Sultano, avendo mandato ad avvisare la sua gente ed avendo avuta risposta che essa era apparecchiata ad insorgere appena egli fosse venuto a capeggiarla, fuggì dalla Sublime Porta; rientrato nel principato paterno, si accorda coi capi locali, i quali gli avevano fatto un’accoglienza entusiastica; e tutti si sollevan contro il Sultano, scacciano le guarnigioni turche, invadono le terre del re, le depredano a vi seminano il terrore, avendo come centro principale un luogo montuoso, aspro e inaccessibile. Alì pascià Evrenos ricevette dal Sultano l’ordine di muoversi con un forte esercito, raccolto in Macedonia, in Iannina ed in Ar-girocastro, per reprimere l’insurrezione, trattar gli abitanti come schiavi, e recargli vivo in Adrianopoli l’Arianita. Dove