INTRODUZIONE Le fonti principali per la storia di Scanderbeg sono l’An-tivarino ed il Barlezio: I. - Historia Scanderbegi, edita per quendam Albanen-sem, stampata in latino a Venezia il 2 aprile 1480, cioè 12 anni dopo la morte di Scanderbeg. Malauguratamente il testo latino pare si sia perduto, non trovandosi, per quel che noi sappiamo, in nessuna biblioteca. Abbiamo soltanto una versione italiana di questa storia fatta da un prete italiano, Giammaria Biemmi, stampata a Brescia nel 1742 e quivi stesso ristampata nel 1756 col titolo Jstoria di Giorgio Ca-strioto, detto: Scander-Begh. Degli storici antichi di Scan-derbeg il Biemmi è il solo che ebbe per le mani e adoperò questo libro come base principale della sua storia. Sappiamo dal Biemmi che questo Albanese era di Antivari e che sdisse la storia di Scanderfceg servendosi dei ragguagli che gli forniva suo fratello, ufficiala nella guardia reale. Il Biemmi poi nota che il libro era vecchio e sgualcito; e mancava di alcune pagine in principio ed in fine; nel mezzo alcune pagine erano guaste da due carte geografiche; incominciava con la pagina 10 e finiva con la pagina 92, dall’ingresso cioè di Scanderbeg in Kroja fino all’assedio di questa città da parte del Sultano MaomettoII e Balabano pascià. Il Fallmerayer (1), è d’opinione che VAnonimo Antivarino non fosse altri che) il cardinale Paolo Angeli (2), arcivescovo di Durazzo, legato pontificio in Albania, e autorevole consigliere di Scanderbeg. Paolo Angeli si può considerare come il ministro degli Esteri di Scanderbeg, poiché redigeva in latino le lettere alle potenze straniere e dirigeva la politica estera di Scanderbeg. Il Bar-lezio ce lo dipinge « come il collega di tutte le fatiche, peri-