— 167 - al Sultano insieme coi suoi tre fratelli, fu convertito all'islamismo e sposò anche ima donna turca con la quale ebbe un figlio, Hamza Oastriotta, di cui si parlerà innanzi Queste testimonianze si possono conciliare nella maniera seguente: Giovanni Castriotta ha dato al Sultano tutti e quattro i suoi figli come ostaggi, ma Reposi« ha trovato modo di scappare da Adxianopoli, lasciando li suo figlio Hamza a Scanderbeg, e si fece frate per espiare il suo peccato della conversione all’islamismo e del matrimonio con una donna turca. Il povero Reposio, come si vede, non aveva il culto delle virtù marziali ma delle virtù cristiane. <(80) HOPF, p. 432. Aidin Bey Verzesda occupò Croja nel 1415 e morì nel 1416, forse ucciso da Giovanni Castriotta, il quale ne lo aveva spogliato. Suo figlio Hassan bey Verzesda fu ueciso nel 1443, quando Scanderbeg occupò Croja. Era cugino di Gino Musacchiò, padre di Giovanni Musacchiò, e indubbiamente queste uccisioni erano la causa dell’ostilità tra i Musacchiò ed i Castriotta. Giovanni Musacchiò era un fervente cattolico, ma il sangue non è acqua, e nella sua Genealogia menziona senza avversione anche i principi della casa dei Musacchiò che furono convertiti all’islamismo. (81) LAONICO, 1. V, p. 249. (82) BARLEZIO, 1. Il, p. 33. (83) Ea. in expeditione magnam gloriam invenit Arianites Comneni filius operisque memorabilibus gestis admodum eelebratus est. (LAONICO, 1. V, p. 251). (84) Lo imperadore Gismondo ricercò i Rausei che lo (Daut, nipote di Murad II) traghettassero con le loro galee in Albania et in Grecia, per seminare guerra ai Turchi, che di quelli giorni erano stati cacciati da Epiro da Andrea Thopia Signor della provincia posta al fiume Aloo, che oggi si ehiama Voiusa. (LITC-CARI, p. 91, anno 1435). Andrea Topia è menzionato dal cronista raguseo, perchè pare che egli abbia concluso degli accordi con l’imperatore Sigmund, e con i Ragusei ed abbia preparato l’insurrezione a capo della quale si mise l’Arianita di Canina, fuggito da Adrianopoli. Il Luccari non commette un errore chiamando Andrea Thopia di Croja, principe d’Epiro, perchè il Bar-lezio ci informa che tutti e due i rami della casa di Thopia possedevano delle terre a sud della Voiussa. (BARLEZIO, 1. II, p. 34). (85) In hune modum Alii exercitus cum in regionem quae Ionium spectat irruisset, afflictus est. (LAONICO, 1. V, p. 251). (86) HAHN : Albanesxsche Studien, voi. I p. 326. (87) HAHN : Róse. (88) Valona e Canina appartenevano ai principi bulgari della casa reale degli Asseni dal 1350 fino al 1372. Nel 1372 i Balscia se ne impadronirono e le tennero fino al 1385. Dopo la morte di Balscia II nella battaglia della Savra, sua moglie, la principessa. Comita (Musacchiò, una vera Amazzone, regnò su Valona, Sasseno, Canina, Himara e Parga; estese poi il suo regno di là dal Devolli, regione che tolse a suo cugino Principe Niccolò Musacehio, vincendolo in una battaglia sanguinosa e facendolo prigioniero; nel 1392 Nicliita