— 45 — creduto quasi tutti gli altri, ma nel 1468, come viene provato dagli archivi di Milano e di Venezia. Ma aveva egli dunque 63 anni quando uscì di vita? Di questo neanche il Barlezio, seguito da tutti gli altri storici, è sicuro, poiché egli sì esprime in questa forma: si dice che avesse 63 anni (93). Bisogna aggiungere che l’età di Scanderbeg e l’anno della sua morte il Barlezio li scrive in cifre, nelle quali gli errori di stampa sono assai facili (94). Per fortuna il Barlezio ci assicura che nel tempo in cui Scanderbeg andò ostaggio al Sultano Murat, aveva nove anni e adopera- la lettera non la cifra (95). Sopra un tale punto quasi tutti gli altri storici concordano pienamente. Gli Anonimi e Demetrio Franco ci dicono che egli era di otto anni, e adoperano anche essi la lettera e non la cifra (96). Laonico (97), e Musacchio (98), confermano che egli era fanciullo, ma non ci dicono che età egli avesse allora. Ora chi prese lui per ostaggio e in che tempo? Quanto alla persona che lo ebbe in ostaggio tutti gli storici ci dicono che fu il Sultano Murat II. L’Antivarino nulla ci può dire su questo punto perchè le prime pagine della sua storia sono andate perdute. Quanto al tempo, nessuno ce lo determina e fa d’uopo trovarlo da noi stessi. Come abbiamo già accennato il Sultano Murat II non potè aver ricevuto questo ostaggio nè prima nè dopo il 1421. Stando così le cose, Scanderbeg nacque in Mati (99) nel 1412 (100). Era il più piccolo dei figli del principe Giovanni Ca-striotta e della principessa Viosava, Intorno alla sua nascita l’immaginazione popolare intessè un ciclo di strane leggende. Viosava vide in sogno nascere un drago, che coprì tutta l’Albania, il quale aveva il capo ai confini turchi e la coda nell’Adriatico. e colla gola sanguinosa inghiottiva migliaia di Turchi. Giorgio, quando nacque, recava descritta sul braccio destro una spada. Lasciata appena la culla, il piccolo principe si trascinava verso le armi paterne, e si sforzava d’impugnare l’arco, le saette e la spada. Cresciuto d’età, nei sollazzi infantili coi fratelli e coetanei, preferiva i giuochi militari. Nell’adolescente si manifestava l’uomo. Allorché il Sultano Murat II condusse quali ostaggi ad