— 171 — lialend. Decemb. Anno Domini MCCCCXLIII (28 Novembre 1443)». BAR-LEZIO, 1. XIII, p. 272. (115) BAKLEZIO, 1. I, p. 19-20. (116) BAKLEZIO, 1. II, p. 31. (117) BAKLEZIO, 1. I, p. 22. (118) Il Fallmerayer cade in errore nel considerare che Arianita di Canina ha assunto il cognome slavo di Golemi (grande) dopo le sue vittorie contro i Turchi, perchè anche i suoi fratelli ed i loro figli portano lo stesso cognome, il quale apparteneva a tutta la famiglia ereditata da qualche avo che portava questo nome. Per la sua genealogia vedasi HOPF, p. 535; HAHN, Reise, voi. 16, p. 109-114. C’è un villaggio nella Musacchia chiamato Aranti e un altro nella Malaeastra chiamato Aramtas. (119) HOPF, p. 532; HAHN, p. 106-109. (120) HOPF, p. 270-340 e 532; HAHN, p. 96-105. Le armi dei Musacchio erano aquile imperiali con due teste e una stella, al disopra. (121) HOPF, p. 534; HAHN, p. 126-131. (122) HOPF, p. 533; HAHN, p. 121-123. Un bisavo di questa casa è menzionato nel 1281. Le loro armi erano aquile bianche. (123) HOPF, p. 534. Un suo antenato è menzionato nel 1366. (124) HOPF, p. 535. Gli Spano si vantavano di essere nipoti dell’imperatore bizantino Teodosio il Grande. Sono menzionati dal 1386 in poi. (125) HOPF, p. 535. Menzionati dal 1340. (126) HOPF, p. 534; HAHN, p. 123. (127) Per le altre case principesche vedasi l’HOPF, p. 531-535, e l’Hahn, p. 96-131. Bisogna tener a mente che le genealogie dell’IIopf e dell’Hahn hanno molti errori. L’Hopf ha la mania di dare un ’origine serba alla più gran parte dei principi di questo periodo, tratto in errore generalmente dai loro nomi e cognomi slavi, i quali hanno a fare colla loro origine tanto quanto i nomi e cognomi greci e arabi degli Albanesi di oggi. (128) Secondo la decisione del Convegno di Alessio, Scanderbeg era il primo dei principi dell’Albania e de facto il re dell’Albania, benché quésto titolo non lo abbia nei documenti. Perciò LAVARDIN, (1. II, p. 37) dice: «Scanderbeg esleu roy d’Albanie ». Il Barlezio lo chiama talvolta principe, talvolta re. Nei canti popolari italo-albanesi si chiama sempre re. L’Albania di Scanderbeg aveva approssimativamente i confini sopradescritti dei principati di Arianita, di Canina e di Giovanni Castriotta, esclusa Argirocastro ed aggiungendo Moerena di là dal Drino. Che Scanderbeg, quando ritornò in Albania fosse ancora giovane è provato dalle parole colle quali venne salutato dai principi nel Convegno di Alessio, quando fu eletto capitano loro: « Eccellentissimo Signore Giorgio, buon figlio e frattello nostro quanto alla età, ma patre honorato quanto alla virtù e valore ». (DEMETRIO FRANCO, c. Ili, pag. 19). (129) Quare tollenda est omnis mora, P. C., abjiciendae jam nostrae istae eon-sultationé’S, qufis bellorum necessitates expectare non possunt, peragenda