258 Colpi di te sia perché lui era nato per le battaglie e mal sopportava l’umiliazione di non aver ancora aggiunto il battesimo del fuoco a quelli del gelo, della canicola e della fame. Proprio alla vigiUa dell’impresa che si annunciava ormai certa, l’ammiraglio Viale, comandante del dipartimento della Spezia, definì Cagni in questi termini giusti malgrado la scarsa cordialità dei loro rapporti personali: « Comandante pieno di slancio, attivo e svelto. Egli riesce con l’esempio e con l’autorevolezza di cui gode ad ottenere molto dai suoi dipendenti. Qualche volta la sua iniziativa oltrepassa i termini del desiderabile, ma ritengo ciò avvenga più per desiderio di far presto e bene che per difetto di esatta visione delle cose. Comanda benissimo la nave e dirige lodevolmente la scuola. Sarà, confido, un eccellente ammiraglio ». Certo: un eccellente ammiraglio, e più presto della scadenza per anzianità. L’idea di assicurarsi il possesso della sponda libica si era già sviluppata fin dal tempo del Regno di Sardegna per mettere fine alle piraterie barbaresche. Nel 1825 Carlo Felice aveva inviata una squadra a minacciare il Bey Jussuf che tentava di ricattarlo. Le navi piemontesi comandate dal capitano di vascello Francesco Sivori salparono con le istruzioni dell’ammiraglio Des Geneys. Fecero una dimostrazione davanti a Tripoli; quindi con una audace incursione notturna condotta da Giorgio Mameli, padre del poeta garibaldino, fu incendiata la squadretta del Bey il quale rinunciò per sempre alle sue prepotenze. Costituito il Regno d’Italia, durante il Congresso di Berlino nel ’78 Bismarck si adoperò per suggerire la nostra occupazione di Tripoli onde alimentare un contrasto italo-francese. Lungo i decenni successivi diversi accordi diplomatici ci assicurarono libertà d’azione sulla opposta sponda, ma l’occupazione venne differita dalla politica rinunciataria del governo italiano soggiogata dall’anticolonialismo specialmente dopo la guerra eritrea. Il clamoroso incidente di Agadir del luglio 1911 diede alfine la sensazione che la Germania avrebbe potuto precederci se non avessimo agito. In tal caso sarebbe rimasta definitivamente compromessa la posizione dell’Italia nel Mediterraneo. Lo