— 59 — Alessio, il 1. marzo 1444. Fu deliberato di formare una Lega di principi albanesi e Scanderbeg venne all’unanimità eletto capo di essa e capitano dell’esercito confederato (128). Tutti i principi si obbligarono di aiutarlo con danaro, con vettovaglie e con uomini, secondo le proprie forze, nella lotta contro il Sultano Murat II. Questo obbligo non doveva risolversi in una promessa vaga. Arianita di Canina propose che ogni principe precisasse la somma annuale che avrebbe versato come suo contributo. Egli stesso diedei l’esempio col fissare la parte di contributo che si assumeva, e gli altri principi fecero altrettanto. I capi minori, che non potevano dare aiuti di danaro, offersero un numero maggiore di uomini. Su questo punto Paolo Dukagini propose che fosse stabilito anche il numero degli uomini che ciascun principe doveva fornire e dopo molto ragionare questa questione fu lasciata all’arbitrio dei vari principi. Le entrate annuali di Scanderbeg erano di duecentomila ducati oro, ed erano costituite dalle contribuzioni dei principi della Lega, dalle entrate del suo principato, e dalle saline di campo Episcopo, presso San Nicola della Pietra, a nord di Durazzo. L’esercito della Lega era di circa 18 mila uomini, composto per metà di cavalieri e per metà di fanti. Di esso tre o quattro mila appartenevano al principato paterno di Scanderbeg, cioè Croja, Mati, Mirdizia e Dibra. Come il Convegno ebbe termine, fu cantato un Tedeum e dette preghiere per la fortuna della Lega. Scanderbeg, poi accompagnato dai nipoti e da Paolo Dukagini, rientrò in Croja, ove lo attendeva Moisè di Dibra, che vi era ritornato dopo conquistata Sfetigrado.