— 188 — Konitza hanno avuto, insieme con qualche loro collaboratore, l’idea di fondere queste diverse società, pur lasciandole vivere di vita propria, in una vasta federazione, che prese il titolo di « Vatra » (Focolare). Il successo fu immenso e la Federazione conta attualmente più di 70 fiorenti società, le quali inviano loro rappresentanti al congresso che il 4 luglio di ogni anno ha luogo in Boston, ove è la sede della Federazione. La quale è ora riconosciuta ufficialmente dagli Stati Uniti. Lo Statuto originario di essa fu redatto dal Konitza, che per primo fu assunto alla carica di presidente della Federazione, carica coperta successivamente da Kristo Bako, da Fan S. Noli, da Kol Tromara, da Midhat Frasheri e di nuovo dal 1922 ininterrottamente da Faik bey Konitza. La «Vatra» pubblica due giornali, il « Bielli » a Boston Mass. e lo Shki-petari i Amerikes » a Coritza, nonché una rivista mensile in inglese « The Adriatic Review », fornisce di borse di studio parecchi studenti delle università americane, ha un ufficio di informazioni e di assistenza agli emigranti, organizza conferenze di istruzione e di propaganda politica, e prende una parte decisiva nel formare e dirigere l’opinione pubblica in Albania. Al tempo della pace di Versailles, in un momento in cui le cose albanesi volgevano in peggio, la « Vatra » volendo incominciare un’azione per interessare l’opinione pubblica internazionale e non potendo servirsi dei propri fondi destinati dai suoi regolamenti a scopo di cultura, lanciò un appello ai suoi aderenti per raccogliere un fondo speciale: in men di dieci giorni più di 200 mila dollari affluirono alla cassa della Federazione, sicché le fu possibile mandare propri delegati per sostenere i diritti della Nazione albanese nei consigli delle Potenze europee. Fu un delegato della «Vatra», il Sig. Mehemet bey Konitza, il quale nel gennaio 1919 organizzò il primo governo albanese costituitosi dopo l’espulsione del Principe di Wied avvenuta nel 1914; e, per non mancare alla verità, bisogna aggiungere che questo fatto fu possibile con l’appoggio tacito dell’Italia, che allora occupava l’Albania. Bel resto la « Vatra » aveva invitato il suo delegato, Sig. Mehemet Konitza, ad accordarsi col governo italiano per la co-