— 157 - I Monteaerini pertanto si limitarono a circuirlo, ed il povero pascià, non vedendo comparire in njuto Ali Saib, e mancandogli le provvisioni, dovette di bel nuovo riprendere la sua precipitosa ritirata. Incalzato dai Montenerini, lasciando per strada mucchi di cadaveri, Suleimau arrivò finalmente a Spuz, ove si uni il 26 Giugno coll’armata di All Saib. Ambedue poi l’armate si ritirarono a Podgorica. Le due armate Montenerine riunitesi, dopo di aver scacciato il nemico dal suolo natale, con entusiasmo indescrivibile salutarono il Principe, il quale le passò in rivista, e tenne un discorso di lode e ringraziamento. Non bene eransi calmate queste dimostrazioni, che giunse la notizia della disfatta del terzo corpo d’ armata turco, comandato da Memet-Alì. — La disfatta terribile ebbe luogo a Moraca. Mille Montenerini, comandati dal Vojvoda Peovic, avevano completamente battuto 8,000 turchi. Il signor console Durando a questo proposito si espresse : „Temo che rapportando questi fatti al mio governo non mi creda, eppure essi sono veri.“ Apprezzamenti della stampo, sugli ultimi fatti. II Narodni List di Zara pubblica in data 30 giugno 1877 quanto appresso. Suleiman pascià, dopo sei giorni di combattimento, lasciò il 23 i dintorni di Danilovgrad, fuggendo dinanzi ai Montenerini, che lo inseguivano, mentre dall’ opposta sponda facevano su di lui fuoco dai cannoni. Nella storia del Montenero non si registra per i turchi un passaggio più infelice di questo. L’ esercito di Ali Saib non poteva dar ajuto a Suleiman pascià, quantunque gli fosse uscito all’ incontro da Spuz. Si ritiene che i turchi in questi giorni abbiano perduto 10,000 soldati. Il chiarissimo Signor A. Brunialti nella soprannunziata sua opera gli „Eredi della Turchia“ giudica così la battaglia sopra descritta. „1 Montenerini, decisi a rimanere sulla difensiva, vennero fieramente assaliti e battuti nelle gole di Duga ed Ostrog da Su-„leiman pascià, il quale entrò nel Montenero coll’ obbiettivo a Ce-„tinje. Senonchè, nella valle di Danilovgrad, incontrando le forze „principali del principe Nicola, e, dopo un memorabile combattiglielo di tre giorni e tre notti, di balza in balza, i turchi disper-„devansi del tutto sgominati, perdendo armi, cavalli e 15,000 uo-„mini (tra morti e feriti). I superstiti, fuggendo a bande, poterono