— 100 — imposte; institul una medaglia d’oro del merito; apri una scuola popolare ed una tipografìa. Pontefice, predicò la pace, la dilezione dei nomici, e i sacri diritti della proprietà ; unse e tenne in soggezione i suoi Calogeri ; santificò suo zio (il suo antecessore) Pietro I.o di bella memoria, ed avviò a quel sepolcro un fruttante pellegrinaggio. Duce, prima del pastore, strinse la spada, si tinse di sangue, e condusse i suoi a splendide vittorie contro a’Turchi ; ne’ combattimenti voluti brandiva la spada e marciava alla testa ; nelle tollerate lotte, stringeva la croce, benediva e pregava. Bardo, diede una collezione di canti eroici ; cantò, in due drammi, Stefano il piccolo avventuriero Pietro III.o (Séepan Mali, Lazui Car) e in modi lirici la solitudine nel Montenero, e una ballerina di Trieste *) Or giudichi ognuno chi e’ fosse. F. Carrara. % % & Relazioni amichevoli mi legavano all’ illustre trapassato, che avea per me speciale deferenza, avendo io, il primo, tradotto in versi italiani e fatte conoscere all’ Italia una parte delle sue bellissime poesie. * * * In fine diamo tradotto il seguente frammento, o per meglio dire, prefazione al testamento del Vladika, in cui si ammira 1’ enfasi di quell’ anima poetica, e che suona così : PREFAZIONE al testamento di Pietro II Petrovié Njeg’u§ Vladika del Montenero. Gloria a te, che ti sei manifestato nel mondo! Grazie a te, Signore, che degnato ti sei di guidarmi sul sentiero d’uno de’ tuoi mondi, e di confortarmi benigno del raggio d’tin tuo sole divino! Grazie a te, o Signore, che illeggiadrita mi hai pure 1’ anima su questa terra ricoperta di mille e mille tue creature ! Quanto si espandeva il mio cuore/ fin dall’ infanzia, nei cantici del giubilo celeste innanzi alle ineffabili tue grandezze e *) L’esimio signor professore Carrara omise di far cenno dello splendido capolavoro del Vladika Pietro II.o, intitolato Goraki Vijenac (Serto della Montagna) dramma in versi bellissimi, che fu altamente applaudito alla sua pubblicazione. L’autore.