- 67 - signata dalla Provvidenza a compiere la totale liberazione degli Slavi della penisola balcanica. Hi # T - Nel 1710 il Sultano dichiarava la guerra alla Russia, ma que-sta, per ottenere un felice risultato, faceva sollevare tutti gli slavi della Penisola Balcanica. A tale scopo spediva il colonnello Michele Milodarovic, Ercegovese, nel Montenero con un proclama imperiale, e i Montenerini promettevano d’ insorgere contemporaneamente ai Russi, accogliendo entusiasticamente il proclama dello Car. Ad onta però delle più ampollose promesse, la Russia non comprese i Montenerini nel trattato di pace, conchiuso il 12 Luglio 17U con la Turchia. Sconfitta di Ahmet pascià. Nel 1711 Ahmet pascià, serraschiere, bramoso di sfogare il suo odio contro questi baldanzosi tigli della Crnagora, marciò contro di essi con un esercito di 60,000 uomini. Danilo, ridotto alle strette, chiamò sotto le armi quanti erano atti a portarle, e il 29 Luglio 1712 riportò una segnalata vittoria. Il serraschiere, sconfìtto, potè, a stento, salvarsi. La tradizione raccolta iu un bellissimo canto nazionale del-1“ Ogledalo Srpsko del Vladika Pietro li, narra di quel combattimento chiamato Carev Laz, dal luogo ove successe. Vi perirono oltre a 10,000 uomini. I Montenerini s’ impossessarono di ricchissime armi e vestiti, e tolsero 86 bandiere. Oh! come, esclama il bardo nazionale, scintillavano in quel giorno gli acciari Serbi ! Oh ! come boccheggiavano le teste nemiche ! V Tradimento e strage di Cuprilic pascià. Ma la Porta, per lavarsi dall’ onta di queste prime sconfitte, allestì e mandò un formidabile esercito di 120,000 uomini, capitanati dal serraschiere Cuprilic, uno dei più famosi vesiri. Fec’ egli, anzitutto, proditoriamente uccidere 37 capi de’ Montenerini, eh’ e-rano invitati ad entrare in trattative con lui. Davanti a questa forza schiacciante, i Montenerini si ritirarono. Tutto arsero e saccheggiarono i barbari loro nemici! II Vladika Danilo, questo condottiero della leggenda, era 1’ a-nitna della resistenza ; egli riscaldava tutto col fuoco del suo patriottismo. Finalmente l’invasione turca scomparve senza lasciare più traccia fuor di quella de’ torrenti occasionati da grandi uragani. Pietro il Grande, consapevole di essere stato la cagione dei