- 78 - Conte Giovanni Caboga in pieno senato proponeva un’ energica e disperata risoluzione: „Questa patria, diss’ egli, minacciata della perdita di sua libertà, o dello istituzioni sancite dai nostri antenati, e che noi „conservammo, non sarà più patria a’ cittadini indipendenti. Abbiamo navi d’alto bordo a sufficienza: si anteponga l’emigrare „colle famiglie, recando con noi il tesoro della Repubblica, e le „nostre leggi, al renderla schiava della violenza sostenuta coll’ argini. Il gran Signore ci ha per 1’ addietro benignamente trattati : „lo supplicheremo di accordarci un asilo in qualche isola dell’ Arcipelago, o in qualche parte de’suoi stati, ove potremo nella nuo-„va Epidauro depositare le nostre leggi, conservare i nostri costumili e le istituzioni. A male estremo non vedo che estremo rime-,,dio“ (Cattalinich-Memorie). C'om’ era da prevedersi, tale proposta non veniva accettata, giacche i Ragusei non potevano così di repente abbandonare patria, beni, ogni cosa più cara, per mettersi sul mare in traccia di una sognata libertà sotto la Turchia. Prevalse un’altra risoluzione, quella cioè di accogliere i Francesi. Il generale Lauriston con 1200 uomini entrava il 15 Maggio 180G in Ragusa. Con tale decisione essa si attirava un’ implacabile vendetta. Tutte le navi commerciali di Ragusa noleggiate nell’Adriatico e nel Mediterraneo, venivano predate dagl’ Inglesi, e quelle, che si trovavano ne’ porti di nazioni in guerra con la Francia, erano sequestrate. A codesta perdita enorme, che minava ijuasi tutte le famiglie, si aggiunsero i guasti d’ una guerra accanita. Assedio di Ragusei. — Combattimenti tra, Francesi e tra Russi-Montenerini. 11 Vladika, appena ebbe sentore che f Francesi erano entrati a Ragusa, si diresse alla volta di Castelnuovo co’ suoi Montenerini, e coi Bocchesi. Successe il giorno 21 maggio uno scontro tra Francesi e Mon-tenerini. I Francesi, respinti, dovettero ritirarsi a llagnsa-vecchia, e, qualche giorno dopo, assaliti da Montenerini e dai Russi 1’ abbandonavano, e Ragnsa-vecchia veniva occupata dalle truppe Russe. Dopo tali fatti, i Francesi, intimoriti dalla vigorosa resistenza della truppa russa, e dalla, bravura dei Montenerini, prendevano posizione sulle inaccessibili, scoscese alture, che sovrastavano la città di Ragusa, costruendo delle batterie, e mostrandosi pronti a respingere l’attacco. La truppa regolare russa ascendeva a circa I2C0 soldati.