— 109 — come 1’ aquila per ingordigia e la volpe con astuzia acchiappano gli uccelli; ritiene quindi per fermo che ritornerebbe la pace e ¡’allegrezza nel Montenero, quando i rinnegati si convertissero. E conchiude : “L’ anima mia sarebbe allora tranquilla, come un tran* “quillo mattino di primavera quando tacciono i venti e le torbide “nubi nell’atmosfera,,. Ai quali detti eloquenti aggiunge il Voivoda Batric, “non può far lega il Bairam col Natale! Non è così “Montenerini ?„ E il popolo rispondeva: così, così, e non altrimenti. Avendo il Kadì Mustaj pronunziato parole offensive, no sta per iscoppiar rissa; ma i vecchiardi vi si frappongono, e intanto fra Io schiamazzo dei Turchi e dei Montenerini va cantandosi un Kolo in cui si celebra il coraggio di tre serdari, e di due vojvodi coi loro trenta prodi, e del valoroso Bajo, co’ suoi trenta draghi ("la cui memoria vivrà, finché dura il mondo) che attesero il ve-sire Sendjer sulle alture del monte Vertijelka e si azzuffarono mezza una giornata estiva, finche 1’ esercito di Sendjer fu messo in piena rotta, Eccone da me tradotto il Kolo : KOLO Due condottieri e tre serdar coi loro Trecento marcian valorosi ! Bajo *) L’ eroe, co’ trenta suoi draghi animosi ! E’ non morran, finché rifulga il sole ! Attesero il vesir Sengier *'*) sull’ alto Piano di Vevtielka ***). In fino a mezzo Giorno di estate si sgozzar. Non volle Serbo tradire Serbo, onde col spregio Il mondo noi funesti, e col beffardo Dito gli mostri la sua stirpe, come Di Brankovic la perfida genia! Ala cadder tutti l’un dell’altro appresso Cantando e combattendo gli ottomani! Tre sol rimaser di que’ prodi, sotto I cadaveri Turchi ammonticchiati! Feriti gli ottoman li hanno calpesti. Morte ammiranda ! Benedetto il latte Che li nutrì ! Munificente, Iddio *) Bajo, di Piva dell'Ercegovinn, moii nella guerra del 1690. *'*) Sengier, Suleiman, vesire, che penetrò, col soccorso di rinnegati M n-tenerini, nel Montenero, atterrando il Monastero, e il Palazzo di Ivan Beg Cinojevie. ***) Vertijelka. Monte presso Cetinje.