158 Conquiste all'ignoto e silenzio tornarono intorno finché una luce remota venne a preannunciare il sole, primo segno della stagione in cui si sarebbe dovuto compiere il gran tentativo. Cagni era prossimo ai trentasette anni: l’età in cui l’uomo può dare di sé prova completa. Una missione difficile l’attendeva nella zona terrestre dove più facile è l’incontro con la morte. Non l’angosciava il pericolo, ma solo il timore che il suo dito offeso compromettesse il rendimento fisico della sua persona, o che alla fine non si potesse liberare la nave per il ritorno. Proprio in quei giorni la “Stella Polare” tendeva ad abbattersi sul fianco sinistro. Nelle orazioni domenicali Cagni era arrivato alla lettura delle meditazioni del Lamennais sulle sofferenze ed i contrasti della vita. Il io gennaio riuscì per la prima volta ad osservare l’occultazione di una stella ed a ricavarne la latitudine del luogo con risultato alquanto diverso da quello registrato dal Payer. L’impegno dei complessi preparativi distrasse gli uomini ed eliminò i consueti litigi o li ridusse. In ogni occasione emergeva la bontà di Querini il quale dopo ogni discussione più concitata si rivolgeva a Cagni con generose scuse. Lentamente la luce aumentava e con essa riprendeva la vita; quando un bagliore rossastro fece distinguere a quaranta passi il colore dei cani, Cagni esclamò come un resuscitato: « Un vero godimento questa luce che sembra riposi l’occhio dalla lunga oscurità! » Il capannone risuonò di rumori come un’officina: si sceglievano e si adattavano gli oggetti necessari alla marcia, si dosavano le razioni, si studiava la più giusta distribuzione dei carichi sulle slitte e gli attacchi dei cani. Arbitro assoluto, inflessibile, Cagni respinse tutti gli impedimenti non necessari e per ragioni pratiche risultate evidenti rinunciò anche ai palloni che lui stesso aveva ideati e sperimentati a Parigi. Ma durante gli ultimi preparativi Cagni si accorse di un evidente orgasmo che cresceva in Querini: il collega si confessava preoccupato della responsabilità di una pattuglia che avrebbe dovuto guidare nel ritorno. Fatto strano, perché si era sempre dimostrato un coraggioso, sia come