—„ 196 - V accoglienza al Kremlino era veramente grandiosa. Le loro Maestà venivano accolte con fragorose grida di gioja, clic rintronavano per il Kremlino. Dopo ciò il borgomastro di .Mosca salutava lo Czar con questo discorso : „Mosca si rallegra che Voi, Sire, vi degnate venire fra le sue „mura. Ogni nuovo incontro serve a dimostrare quel forte legame „di amore e di confidenza, che stringono lo Czar al popolo. „In questo legame troverà la Maestà Vostra la miglior dif'e-„sa contro nemici interni ed esterni. „In nome di Mosca, io sono lieto di umiliare a Vostra Maestà „il pane e il sale. Lo Czar rispose che sentivasi felice di trovarsi a Mosca, e ringraziava per sì cordiale accoglienza. V: .*/; * Una speciale deputazione del Comune di Mosca andò all’ incontro del principe del Montenero per dimostrargli le vive simpatie del popolo russo. Il giorno dopo, alle 9 aut., si tenne una grande rivista militare. Il principe cavalcava a fianco dello Czar dinanzi all’ armata schierata. Incantevole n’ era l’aspetto. Il tempo era magnifico; nel seguito dello Czar trovavansi la Czarina e i loro figli, come pure i fratelli, figli del defunto imperatore Alessandro IL L’ingresso dello Czar (F 11 Settembre 1SS:?) nell'antica residenza imperiale, è stato quale non fu mai veduto. Il partito di corte, contrario alla scorta militare, aveva vinto, e Sua Maestà fece il suo ingresso senz’ avere dinanzi la carrozza il direttore di polizia, nè alcuna scorta qualsiasi. Lo Czar e la Czarina aprivano il corteggio in una piccola vettura tirata da due cavalli : lo che venne fatto per mostrare come nei circoli di corte si sentissero al di sopra dei terroristi. Il principe del Montenero era compagno costante della coppia imperiale. 11 Borgomastro di Mosca, alla testa di una deputazione, salutava il principe Nicolò colle seguenti parole : Altezza Serenissima ! „Noi, rappresentanti la città di Mosca, siamo venuti a rivenirvi, come slavo, eroe combattente per la sua nazione, e per la „libertà nazionale. „Agli occhi del popolo russo, non v’ha più nobile compito, che „quello di essere protettore e redentore della sua patria, e quan-