- 175 - eguali. Verificandosi tale divisione, la madre, alla morte del marito, ha diritto di usufruttnare, vita di lei durante, la porzione riservatale da suo marito. Lei morta, la porzione stessa passa in divisione tra i figli maschi. Le figlie non hanno parte nell' eredità paterna. Le figlie non hanno alcuna tangente nell’ eredità paterna. Ciò eli’essa porta in vestiti, nell’atto di passare a matrimonio, costituisce la sua dote. In mancanza di figli maschi, morendo il padre, le figlie ereditano tutta la sostanza mobile e le terre, salvo la casa e gli orti adiacenti, nonché le armi, che rimangono per la fratellanza più prossima. Non essendo, alla morte del padre, maritata la figlia, ella può prendere marito da un’ altra fratellanza, che viene ad abitare uella casa di lei e che si chiama domazet In tal caso, la figlia ha diritto sulla casa, sugli orti, e sulle armi, perchè suo marito, domazet, sì considera membro di tale fratellanza. Chi succede alla figlia, senza figli. Se la figlia, la quale abbia portato dalla casa paterna qualche sostanza, muore senza figli, in tal caso quella sostanza, e tutto quello, eh’ ella si è procacciato, passa in eredità ai suoi fratelli, e, in mancanza di fratelli, alle sorelle, ed in mancanza di queste succedono nell’eredità i più prossimi suoi parenti, o l’intera fratellanza. La vedova. La vedova, che rimane giovane senza marito, finché non passa ad altre nozze, gode la porzione di suo marito, e se rimaritasi, percepisce annualmente IO talleri. Nobili. Si domanda: vi hanno nel, Montanaro dui noli ili? E se vi esistono, con quali divitti ? Per sciogliere tale quesito fa di mestieri ripassare un po’ la storia. Quasi tutti i nobili serbi dal secolo XIV al XVI si conver-