vigli, comandata dal vice-ammiraglio Seniauin con truppa di sbar co, arrivava in tempo d’ impossessarsi delle Bocche di Cattaro, pria clic i francesi fossero in istato di riceverle in consegna dalle deboli foive dell’ Austria. Quando i Bocclicsi seppero di essere stati ceduti ai Francesi, ne rimasero desolatissimi, e spedirono tosto dei deputati a Pietro I., Vladika del Montenero, implorando da lui di accorrere, u-nitamente alla flotta Bussa, in ajuto agli abitanti delle Bocche contro i Francesi. Il Vladika Pietro, radunati, il 15 febbrajo 1806, i capi montenerini a Cetinje, annunziò essere es'li d’ accordo coi Russi, deciso di vigorosamente contrastare ai Francesi l’occupazione delle Bocche. Fu intimato quindi dal Vladika al commissario plenipotenziario austriaco marchese Ghislieri di cedergli tosto la fortezza ili Castelnuovo e le Bocche. E il commissario austriaco, senz' opposizione, le cedeva. Per sifatta guisa i Bocchesi rioccuparono, senza colpo ferire, tutt’ i forti sgombrati dagli austriaci. Il Vladika, nel febbrajo del 18( 6, celebrava nel monastero Favilla un solenne servizio divino, al quale assistettero il comandante del vascello vice-ammiraglio, il consigliere russo di stato Sankow-fkì, il Conte 'Marco Ivelie, e numeroso popolo. Nella benedizione delle bandiere, il Vladika Pietro pronunziava con enfasi un sermoncino, riportato dal suddetto sig. cav. Mìlakovic. „Ecco adempito il più caro de’vostri desiderio prodi Slavi! „Ecco tra voi i lungamente attesi vostri fratelli per stirpe, per religione, per valore, e per gloria. Il potentissimo Monarca delle „Russie vi accoglie tra il numero de’ suoi figli. Sia benedetta la provvidenza del Signore ! Rimanga sempre scolpito nella vostra „mente questo felicissimo ed auspicatissimo giorno. Prima, però, di „ricevere questi sacri vessilli, é necessario che giuriate di difen-„derli fino all’estremo". Ragusei accoglie i Francesi. Il generale di divisione Molitor, comandante superiore dell’ armata Francese in Dalmazia, giunto a Ragusa, si arrestava. La repubblica ragusea era presidiata da circa 1,200 francesi. Il senato di questa piccola repubblica si trovava in una crudele alternativa. liussi, Montenerini e Francesi instavano a gara per entrarvi 'piale alleati; che la città, ben fortificata, diveniva importante centro di operazioni militari pei due eserciti. Mante la mancanza di truppa, era impossibile ogni resistenza. In si terribile frangente il