rabile. Dalla fascia di cuojo, che gli stringe i fianchi, pendono la pistola e l’andjaro, ossia lungo coltello. I Montenerini posseggono presentemente anche fucili moderni di nuovo sistema, e sono eziandio provveduti di cannoni Krupp, e di altra distinta artiglieria moderna, che trovasi a Cetinje. 1 capi dei drappelli militari si chiamano Vojvoda. In ogni punto, da cui si presenta opportuno un attacco contro i nemici, uno di questi Voj-vodi si mette alla testa del suo drappello. Il popolo viene chiamato alle armi mediante una bandiera che viene fatta sventolare sul tetto dell’ alfiere (barjaktar), Gli alfieri precedono i drappelli raccolti dal Vojvoda ; stanno sotto il di lui comando, e dirigono i mi-liti nella pugna. Fino al 1840, il Vladika avea conferito ai più distinti nel-1’ armi delle medaglie russe, ma, ricevuto da Pietroburgo 1’ ordine di astenersene, istituiva, in quella vece, un’apposita medaglia d’oro. Oltreacciò il defunto Vladika, Pietro II. aveva introdotto un corpo di milizia, formato di 30 montenerini salariati dallo Stato — cadauno con 210 zvanziche all’ anno. — Questi militi erano distribuiti in tutte lo nahije, servivano peli’esecuzione degli ordini impartiti dal Vladika, pella riscossione delle imposte, e cosi via. Dodici capitani, ciascuno dei quali percepiva 1’ annuo salario di 300 ¡vomiche, avevano il comando su questa milizia disciplinata. II modo di combattere dei Montenerini è quello proprio delle guerriglie: approffittare, cioè, continuamente dei vantaggi del terreno, combattere possibilmente coperti, assaltare improvvisamente, quindi disperdersi o ritirarsi, e non accettare mai battaglia campale, non potendo sostituire i guerrieri perduti. Nelle guerre non hanno nè muli, nè carri, ma ciascuno porta seco viveri e munizioni; uffizio che sovente viene fatto anche dalle donne. Vivono allo scoperto, esponendosi ad ogni intemperia delle stagioni, intemperia eh’essi sopportano senza farvi attenzione; per conseguenza senza mormorio, e senza provare la menoma alterazione nella salute. A seconda che il loro suolo offre, ad ogni passo, delle posizioni nuove, facili e sicure, sanno con molta abilità approfittare di questo vantaggio per far la guerra difensiva. Nei movimenti offensivi poi, ai quali sono forzati dalla natura degli avvenimenti, hanno acquistata tanta esperienza, che di rado azzardano mettersi allo scoperto, «piando fanno il colpo di fuoco; si avanzano silenziosi fra le roccie, quali bersaglieri; arrivano, senz’essere veduti, alla portata dei loro fucili, si stendono supini al suolo, o sui sassi, pongono ad una distanza il berretto rosso su qualche macigno per deludere i colpi avversari e perchè il nemico si scuopra, poscia col fucile appoggiato fanno la scarica a colpo sicuro.