— 201 — Conclusione. Non si può negare che i Montenerini abbiano talfia-ta commessi degli atti di crudezza, ma possono scusarsi dalla considerazione che tali atti sono legittimali dallo stato di guerra, dalla scarsa civiltà ed educazione, dal conflitto di razza, e dal furore di rappresaglia verso il più grande nemico della loro religione, della loro patria e della loro indipendenza. Il sole però della civiltà cominciò a riscaldare quei belligeri figli ; il sole di quella civiltà, dico, che risponde ai supremi bisogni della intelligenza e della moralità. Per tal modo, il valore, irradiato dalla civiltà, acquisterà maggior gloria c reputazione nel mondo intero, e quindi onorerà condegnamente i prodi tìgli della Cerna-gora, governati da un principe sì saggio ed illuminato, com’è Sua Altezza Nicolò I. Di questo c’ è arra la politica adottata da Sua Altezza il Principe del Montenero dopo le ultime guerre, politica eh’ egli, non ha guari, esponeva ad un diplomatico nel modo seguente : ,,L’ unica garanzia che può darci 1' avvenire, sta in „noi nel saggio uso dell' attualità, „Noi dobbiamo svolgere la prosperità del Montene-,,ro, dargli una conveniente organizzazione, gittar le basi „alla sua coltura, costruire strade, aprir nuove scuole, in „una parola operare proficuamente sopra ogni campo di „lavoro. „Quando, col processo del tempo, in seguito a stabile e perseverante operosità, il progresso del Montenero „diverrà normale, allora soltanto sorge la domanda qual „dovere imporrà al Montenero il corso della Storia verso ,X Oriente.“