200 Conquiste all’ignoto del Ruwenzori, il 18 giugno, e le battezzò coi nomi di Margherita, regina d’Italia, ed Alessandra, regina d’Inghilterra. La vetta Margherita, la più alta, tocca i 5125 m. Perciò nelle tre spedizioni compiute col Principe solo la prima, al Sant’Elia, fu conclusa insieme da tutti i membri, mentre Cagni arrivò da solo alla massima latitudine boreale ed il Duca da solo sulle cime vergini del Ruwenzori. Unico fra tutti i membri delle varie spedizioni, il costantissimo Petigax fu sempre presente alle vittorie, esperto di tutte le difficoltà. Intanto, con decreto del 6 maggio, Cagni veniva promosso capitano di vascello. Arrivato a Bujongolo, si diede da fare per sistemarsi e orientarsi. Osservò l’ambiente. « Siamo annidati fra grossi massi contro il fianco di un monte che strapiomba di otto o dieci metri, tanto che buona parte del campo è dalla roccia stessa riparato dalla pioggia, non dall’acqua che sgocciola quasi dapertutto dagli alberi. Ma spazio piano non ve n’è, e per piantare tre tende si sono dovuti smuovere dei grossi massi e riempire dei buchi, abbattere degli alberi. I neri dormono nelle buche, veri antri da lupo, che sono sotto le nostre tende e fra gli spazi che qua e là rimangono fra le rocce e le tende stesse; e il fumo dei loro fuochi ci acceca e tratto tratto inonda le tende ». « Il campo, in parte già fra rocce e fango molle, ha per limite della melma ove si può transitare ma non soffermarsi. Né si possono proibire i fuochi. Questi nativi non vivono che intorno al fuoco e non potrebbero farne a meno ». « Uscir dalle tende e iniziare alpinismo e ginnastica è una cosa sola ». Raramente di notte la temperatura scendeva sotto zero, ma tutti pativano il freddo per la grande umidità. Quando non pioveva, imperversava la nebbia, o il vento portava cortine di nubi a mutare la scena di momento in momento, e poi temporali con fragorose scariche elettriche rimbombanti fra le gole montane. Dopo la bufera il cielo si schiariva per un attimo e fra le quinte spettrali degli alberi stillanti gocce iridate appariva la ciclopica visione dei ghiacciai scintillanti e la colorata prospettiva delle valli remote. La fiabesca visione era impregnata da un sentore di muschio.