— 150 - Cui ¡Serbi rifiutaronsi di pagare. Gli esattori, rafforzati da un drappello di gendarmi spediti per un’inchiesta, vennero assaliti: sì sparse sangue cd i Serbi diedero di piglio alle armi. Tutta 1’ Erzegovina meridionale da Grahovo alla Monica., insorse contro il governo Ottomano. Le insorte popolazioni non e-sitarono a volgere lo sguardo a Cetinje come alla cittadella di loro indipendenza. I Montenerini non ponevano quindi restare sordi ed inoperosi a (ineite grida dei gementi fratelli dell' Ercegovi-na, che invocarono ajuto e protezione. Perciò il principe Nicolò, oltrepassando i confini il 6 luglio del 1876, pubblicava il seguente proclama al popolo Ercegovese : „Guidato dall’ajuto di Dio c dall’amore verso di voi, nonché dal desiderio, chela nazione tìerba „diventi libera ed tuia, entrai nell’Erzegovina per spezzare le cate-,,ne di schiavitù, che da secoli vi tengono avvinto.“ Ai Maomettani dice: „11 governo degli Osmani vi prese il „potere e la ricchezza, e presto vi rapirà 1’ onore, cosicché presto „diverrete mjà, come i cristiani. Se siete di un’ altra fede, siete „pure nostri fratelli, perchè nelle vostre vene scorre il sangue Ser-,,bo. Voi vivrete liberi. La vostra fede, come la più sacra cosa, „nessuno toccherà.“ Finisce poi : „Ercegovesi, avanzatevi concordi „come fratelli cd animati come felici eroi, ai quali toccò in sorte, „uniti ai fratelli del Montenero, di liberare la cara patria, F Eroe-„govina, depositaria di gloriose memorie d’un grande e fior di de-„coro della nostra nazione. Avanzatevi sotto lamia bandiera, f Erzegovina deve essere libera“. La Campagna. Tutto 1 esercito del Monteuero c dell’Ereegovina aspettò il principe per farglisi incontro. 11 principe fece la rivista dell’esercito. Indi entrò nel territorio di Gacko. L’armata Montenerina era divisa in due corpi. Quello del Nord, Ereegovina — e quello del Sud, Albania. Il primo corpo era capitanato dall’ illustre Petar Vukotic, suocero del principe; il secondo aveva per comandante Bozo retrovie, presidente del .“-eiiato del pari valoroso. Il principe Nicolò era comandante supremo di tutte e due le armate. Le forze militari del Montenero, giusta quanto riporta la viennese „Politische Corrìspondenz“ come autentiche, si accrebbero notevolmente dal Luglio 1876. Esso poteva disporre di 2 f,75 i uomini e di 92 cannoni. Le truppe si componevano di 15,804 Montenerini e di GS90